In base a quanto comunicato dalle agenzie di stampa, martedì mattina la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione al Pio Albergo Trivulzio, la principale Rsa di Milano e d'Italia. 

Secondo quanto riportano le cronache, citando non meglio specificate fonti investigative, la perquisizione è da circoscrivere nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulle oltre 100 morti sospette avvenute sia tra i pazienti ospitati alla Baggina, sia tra quelli ospitati nelle altre strutture del Pat.

Per tale inchiesta è già stato iscritto nel registro degli indagati il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, il leghista Giuseppe Calicchio, per epidemia colposa e omicidio colposo.

Le perquisizioni, va aggiunto, riguarderebbero anche altre Residenze per anziani in tutta la Lombardia.

Per quanto riguarda l'aspetto amministrativo e, ovviamente, politico relativo alla vicenda, non è possibile non registrare l'imbarazzo della Lega. 

Da parte del segretario Matteo Salvini, abituato ad indignarsi e a sbraitare contro l'immigrato di turno nel caso non abbia attraversato la strada sulle strisce pedonali indicando il fatto come un reato punibile perlomeno con l'ergastolo, nessun accenno alla vicenda della Baggina sui suoi profili social.

Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, invece è in lotta con i numeri delle mascherine e dei test sierologici, oltre a quelli delle uova schiuse del falco pellegrino, orgogliosamente ospitato a Palazzo Pirelli... nonostante sia un migrante senza documenti. Su Pat e Rsa lombarde nessun accenno anche da parte sua. 

Sull'argomento, da segnalare un non pervenuto anche dall'assessore al Welfare della regione, Gallera.