Le tre fasce per applicare misure automatiche di confinamento relative ad una determinata area geografica è una soluzione che per prima ha adottato la Gran Bretagna. Rispetto a quanto è stato deciso in Italia, nel Regno Unito le aree sono però molto più circoscritte e non riguardano un'intera regione.

Relativamente a ciò è di questo lunedì l'annuncio del segretario alla Salute del Governo Johnson, Matt Hancock, che Londra entrerà in "tier 3", la fascia con il livello più alto di restrizioni anti Covid, a partire dal prossimo mercoledì. La stessa misura sarà applicata anche ad alcune zone dell'Essex e dell'Hertfordshire.

In fascia 3, pub e ristoranti rimarranno aperti solo per fornire cibo e bevande tramite consegne e asporto. I locali di intrattenimento al coperto, come teatri, cinema e luoghi di intrattenimento dovranno  rimanere chiusi come anche gli stadi. Nell'ultimo turno di Premier League, infatti, era stato consentito l'accesso negli stadi fino a 2mila persone.

Resteranno comunque aperti negozi, palestre e attività per la cura personale (come quelle di parrucchiere). Sono vietate riunioni di nuclei familiari diversi, mentre all'aperto sono consentiti gruppi di non più di sei persone.

Da mercoledì saranno più di 34 milioni le persone che si troveranno al terzo livello, 21,5 milioni saranno quelle nel secondo e circa 700mila quelle nel primo.

Secondo quanto riferito da Hancock gli ospedali di Londra, Essex e Kent sono "sotto pressione" già in questo momento, a seguito di un elevato aumento dei contagi nell'ultima settimana.

Inutile aggiungere che anche in Gran Bretagna, specialmente a Londra, le reazioni dei proprietari delle attività che rimangono colpite dalla decisione non hanno certo fatto salti di gioia.

Infine, il segretario alla Salute, in Parlamento ha detto che la più rapida diffusione del contagio nell'Inghilterra meridionale sarebbe da associare ad una nuova variante del coronavirus.