Funivia Stresa-Mottarone: nessuna ipotesi ufficiale sulle cause del disastro
"Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda va alle vittime, ai feriti e a tutte le comunità coinvolte dalla tragedia avvenuta ieri, domenica 23 maggio, sulla funivia Stresa-Mottarone. In merito alla manutenzione dell’impianto, l’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità. La revisione generale, che consiste in una severa revisione dell’intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, era stata realizzata nell’agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo. La nostra azienda, assieme ai propri tecnici, rimane a completa disposizione per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia".
Questa la dichiarazione rilasciata lunedì dalla Leitner, azienda italiana che produce impianti a fune e che assieme alla Doppelmayr rappresenta una delle principali società mondiali del settore.
La cabina precipitata domenica era ormai arrivata sul Mottarone e di lì a poco i suoi occupanti sarebbero scesi. Che cosa sia accaduto dopo è da accertare.
Olimpia Bossi, procuratore della Repubblica di Verbania, dopo aver visionato una parte dei video delle telecamere di sorveglianza della funivia, ha confermato che "la cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco. Si vede che sussulta e torna indietro".
Le indagini della Procura per accertare le cause della tragedia che ha causato la morte di 14 persone, mentre un bambino è rimasto gravemente ferito, sono ancora agli inizi e non sono state formulate ipotesi sulla dinamica dell'incidente. All'attenzione degli inquirenti vi è il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza.