"L'amore di Gesù ci chiede di lasciarci toccare dalle situazioni di chi è provato. Penso specialmente alla Siria e alla Turchia, alle tantissime vittime del terremoto, ma pure ai drammi quotidiani del caro popolo ucraino e di tanti popoli che soffrono a causa della guerra o a motivo della povertà, della mancanza di libertà o delle devastazioni ambientali: tanti popoli… Sono vicino in tal senso alla popolazione neozelandese, colpita negli ultimi giorni da un devastante ciclone. Fratelli e sorelle, non dimentichiamo chi soffre e facciamo in modo che la nostra carità sia attenta, sia una carità concreta!"
Oltre dei due terremoti del 6 febbraio che in Turchia e Siria hanno causato oltre 46mila morti, Francesco non ha mancato di ricordare anche la Nuova Zelanda, messa in ginocchio da un devastante ciclone che ha causato 11 morti, oltre 5 mila feriti e un enorme numero di dispersi, colpendo una delle regioni più produttive del Paese.
Le strade sono state danneggiate e migliaia di residenti sono rimasti senza elettricità e acqua. I danni provocati da Gabrielle, ancora da quantificare esattamente, potrebbero essere dell'ordine di miliardi, a causa della completa distruzione di frutteti, vigneti e colture.