Al ministero dello Sviluppo, nel primo pomeriggio di mercoledì, si terrà la riunione convocata dal ministro Di Maio per proseguire il confronto sulla cessione dell'Ilva.

L'annuncio del ministro è arrivato dopo due ore da quello dello sciopero dei dipendenti Ilva indetto da tutte le associazioni sindacali per l'11 settembre.

Al tavolo odierno, oltre ai sindacati dei metalmeccanici, ci saranno anche quelli dei trasporti e dei chimici, per le aziende collegate ad Ilva, e quindi soggette a cessione, come ad esempio Taranto Energia, le cui centrali permettono di alimentare il sito di Taranto, o Ilva servizi marittimi, che gestisce la flotta delle navi per il trasporto delle materie prime.

Che cosa si attendono le parti convocate, compresa ArcelorMittal, che aspetta da giugno di poter sapere se potrà o meno essere proprietaria degli impianti?

Che il ministro Di Maio faccia sapere che cosa il Governo ha deciso di fare su Ilva, perché le altre questioni sul tavolo - piena occupazione, diritti, salario, ambientalizzazione - sono importanti sì, ma secondarie rispetto a quella principale, essendone solo diretta conseguenza.

Ma non sembrerebbe pensarla così il ministro di Maio che, in un'intervista a Radio Radicale, sull'incontro odierno ha dichiarato: "Se il tavolo raggiunge risultati su ambiente e lavoro la gara non può essere revocata per legge.

Sono ore delicatissime. È un tavolo che può dare buoni risultati. Credo che ci siano i presupposti."

Nel pomeriggio, quindi il quadro potrebbe essere più chiaro.