Se Papa Francesco è sempre più vicino ai poveri, le Istituzioni come la Chiesa concretizzino con fatti il loro aiuto ai più bisognosi e appoggino il Santo Padre in questa lodevole missione.

I poveri non sono una tendenza, un popolo da sfruttare, per la politica invece è una moda da seguire sotto il periodo elettorale ma che poi tutto passa e finiscono nel dimenticatoio.

Apprezzo sempre moltissimo i messaggi del Papa e mi auguro che venga letto in ogni parte del Mondo affinché tutti, adulti e bambini, benestanti e i più fortunati, possano comprendere la povertà nelle sue forme più diverse.

Sono queste le dichiarazioni del cavaliere della Repubblica Italiana, Giuseppe Prete, Cancelliere della ONG (World Organizations of Ambassadors) in Europa che dopo aver letto i continui richiami di Papa Francesco, egli esorta, in ogni suo viaggio internazionale, la politica ad accentuare il proprio impegno verso coloro che vivono la crisi economica mondiale in maniera più drammatica. 

Bisogna aprire le "porte" ai più deboli, sento molto l'esempio altissimo di San Filippo Neri che non soccorreva i poveri ma partiva da più basso, lui iniziava la sua carità rivolgendosi ai bambini orfani che popolavano i vicoli insicuri della Roma cinque e seicentesca. 

Papa Francesco mi ricorda spesso la figura di questo Santo della Chiesa cattolica e mi fa tornare alla mente le sue parole: 'non pensate a essere maestri di Spirito, pensate prima a regalare voi stessi'. 

"Regalare se stessi al prossimo significa innanzitutto prendere coscienza del vero significato della povertà, trascorrere del tempo con questo, ascoltarlo, aiutarlo se ha bisogno, fare in modo che ritrovi la speranza perduta",  conclude Prete. 

Quelle del Cancelliere della WOA EUROPA sono delle considerazioni nate sulla strada, e cioè a seguito del suo "stare" sempre con gli ultimi. 

"Mi capita spesso di passeggiare di notte per le strade delle diverse città dove mi trovo per lavoro. Sia a Roma, Napoli, Bologna e Milano,  l'ho fatto di recente avvicinandomi ai senzatetto che dormono sotto i portici delle stazioni e offrendo loro un pasto e un sostegno morale. Non mi sono meravigliato quando Papa Francesco, appena eletto, ha iniziato a concentrare i suoi interventi pubblici, dalle omelie del mattino agli Angelus della domenica, sugli ultimi, esortando tutti gli uomini di buona volontà a sconfiggere la cultura dello scarto che fa male a noi stessi e alla società in cui viviamo e nella quale - cosa essenziale- i nostri figli cercano di costruirsi un futuro sano".

Per il Cavaliere Prete, fortemente vicino al sociale e agli ultimi, questi messaggi rappresentano solo un inizio per la società, una sorta di impulso a trasformare le parole in fatti, a concretizzare progetti di solidarietà ampliandoli e promuovendoli con l'aiuto della sua Organizzazione e delle Istituzioni politiche locali e nazionali europee. 
Il Cancelliere accoglie nella sua Organizzazione personaggi che, indipendentemente dalla loro confessione religiosa, si fanno promotori di iniziative solidali e inclusive.

Uno dei nostri obiettivi consiste nell’uscire dall’indifferenza, dalle certezze e comodità che spesso sono i luoghi privilegiati di una cultura benestante, per riconoscere che la povertà costituisce anche un valore con cui confrontarsi”, ha precisato il Cav. Prete che ha incentrato la sua missione, e quella dei suoi Ambasciatori,  Giubileo  proprio su una cultura dell’incontro.