La Sala Stampa vaticana ha diffuso nuovi dettagli sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio nel Policlinico Gemelli di Roma a causa di un'infezione respiratoria polimicrobica. Gli accertamenti medici hanno confermato un quadro clinico complesso, che richiede una degenza prolungata e un adeguamento della terapia antibiotica. Nonostante ciò, il Pontefice è di buon umore e non rinuncia all'attività pastorale.

Secondo il bollettino medico, l'infezione alle vie respiratorie, causata da più agenti patogeni, ha reso necessaria una modifica del trattamento farmacologico. “Tutti gli esami effettuati indicano la necessità di un ricovero adeguato per garantire una risposta terapeutica efficace”, ha precisato la Sala stampa della Santa Sede. Matteo Bruni, portavoce vaticano, ha aggiunto che il Papa ha trascorso una “notte tranquilla”, dedicandosi alla lettura dei quotidiani e mantenendo la routine mattutina. 

Francesco rimane sotto stretto controllo medico, con il divieto di attività fisicamente impegnative. Per questo, domenica scorsa non ha potuto guidare la preghiera dell'Angelus dalla finestra del Gemelli, come avvenuto in passati ricoveri. È stata inoltre annullata l'udienza generale di mercoledì 19 febbraio, segnale che i medici privilegiano un recupero senza fretta. “Al momento non ci sono previsioni per le dimissioni”, ha ribadito Bruni, sottolineando il rispetto delle indicazioni cliniche.  

Nonostante le restrizioni, il Papa non ha voluto interrompere il contatto quotidiano con la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, dove oltre 500 civili vi trovano. Padre Gabriel Romanelli, parroco di quella comunità, ha raccontato ai media vaticani come Francesco abbia superato persino un blackout elettrico per mantenere la consueta videochiamata delle 19: “Ci ha chiamato due volte nonostante il ricovero. Le persone gli hanno espresso vicinanza, e lui le ha ringraziate, donando una benedizione”.  

Romanelli ha notato nella voce del Pontefice “stanchezza”, ma anche determinazione: “Ha detto chiaramente di doversi curare, ma ci ha ascoltato con attenzione”. Un gesto che riflette l'impegno di Francesco a non abbandonare nessuno, nemmeno dalla corsia d'ospedale.