Martedì è arrivata la conferma dell'Istat che nel terzo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil) dell'Italia è aumentato del +2,6% rispetto al trimestre precedente e del +3,9% nei confronti del terzo trimestre del 2020.

Il dato congiunturale diffuso il 29 ottobre 2021 era stato del +2,6% mentre quella tendenziale era stata del +3,8%.

Il terzo trimestre del 2021 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020.

La variazione acquisita per il 2021 è pari a +6,2%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con un incremento del +2,2% dei consumi finali nazionali e del +1,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del +2,1% e del +3,4%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +2 punti percentuali alla crescita del Pil: +1,7 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,3 gli investimenti fissi lordi e un contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil in misura di +0,1 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha contributo per +0,5 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, cresciuti rispettivamente dello 0,7% e del 3,4%, mentre il comparto dell’agricoltura e della pesca registra una riduzione del 2,1%.