Ricordate Fauci che alcuni giorni fa prediceva che i nuovi casi di contagio da coronavirus negli Stati Uniti sarebbero potuti arrivare, in 24 ore, a toccare persino quota 100mila? 

Bene. Il 16 luglio il numero di nuovi contagiati da Sars-CoV-2 ha raggiunto in Usa quota 75.671 (il 42% in più rispetto ai 14 giorni precedenti), mentre il numero di nuovi decessi è arrivato a 949, anche in questo caso il 42% in più rispetto alla media delle ultime due settimane. Questi i dati indicati dal New York Times, mentre quelli della Johns Hopkins University (JHU) sono persino leggermente peggiori. 

Ad essere colpiti dall'aumento del contagio sono gli Stati che hanno riaperto prima, mentre gli Stati come quello di New York - la cui città più popolosa è stata anche la più colpita dal virus - che hanno mantenuto regole di confinamento e di distanziamento sociale simili a quelle attuate in Europa adesso registrano un numero di casi giornalieri molto basso, in linea con quanto sta accadendo nel "vecchio continente".

Inoltre anche i decessi, come i contagi, iniziano ad aumentare. Finora il numero era contenuto a causa del fatto che ad essere contagiati per primi erano stati soprattutto i giovani, oltre al fatto che sia i test che i metodi di cura sono migliorati rispetto ad alcuni mesi fa. Però, più si allarga il contagio, più si allarga la fascia di età delle persone infettate, più aumentano anche i morti.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è ormai palesemente fuori dalla realtà. Prima ha dichiarato che l'aumento del numero dei casi di contagio era dovuto esclusivamente all'aumento del numero di test effettuati, ed a confermare la sua tesi portava il basso numero dei decessi rispetto a quello registrato ad aprile... adesso, invece, ha iniziato ad ignorare la pandemia. 

Infatti, non sapendo più che cosa inventarsi per spiegare la tragica situazione americana, Trump ha iniziato a parlare d'altro. Mercoledì ad Atlanta ha parlato di enormi nuovi investimenti nel settore delle infrastrutture. Giovedì alla Casa Bianca ha dichiarato di aver firmato un nuovo ordine esecutivo per rendere ancora più facile lo sviluppo dell'economia americana... naturalmente non dimenticandosi di screditare, per lo più utilizzando notizie false, il suo avversario alle presidenziali di novembre, Joe Biden. E della pandemia? Nulla!

Mentre Trump fa finta che non esista, l'epidemia da coronavirus sta impazzando negli Stati Uniti, a partire dagli Stati della cintura del Sud. 

E di tale situazione ormai iniziano ad essere stufi anche alcuni rappresentanti del Congresso e alcuni governatori dello stesso Partito repubblicano, che nel 2016 ha individuato in Trump il proprio candidato, che accusano il presidente di aver abbandonato al loro destino gli Stati americani nella lotta contro il virus, ignorando quanto sta accadendo, ad esempio, in Florida, Texas e Arizona dove si registra il record di nuovi contagi, si stanno riempiendo i posti letto in terapia intensiva ed è in aumento il numero di decessi.

Naturalmente, ci sono anche esempi del tutto opposti, dove governatori fedeli alla narcisistica follia di Trump, invece di combattere il contagio, lo classificano come una fake news inventata dai media (Ron De Santis, Florida), oppure citano in giudizio i sindaci che nelle loro città impongono l'uso di mascherine protettive, come il caso del governatore della Georgia, Brian Kemp, che ha portato in tribunale la sindaca di Atlanta, Keisha Lance Bottoms.

E così, gli Stati Uniti registrano, in questo momento, oltre 3,5 milioni di contagiati da coronavirus che finora hanno causato 138.360 morti.