Con lo scopo di dare il via ai colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina, funzionari statunitensi e russi si incontreranno nei prossimi giorni in Arabia Saudita. L'iniziativa, confermata da un parlamentare americano, arriva dopo quasi tre anni di conflitto, ma solleva interrogativi sul ruolo dell'Ucraina e degli alleati europei, in pratica esclusi almeno in questa prima fase di colloqui.
Secondo il deputato texano Michael McCaul (repubblicano), a partecipare ai colloqui saranno il Segretario di Stato Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. Obiettivo dichiarato è organizzare un summit tra il presidente americano Donald Trump, il leader russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Vladimir Zelensky, per "portare finalmente la pace".
Zelensky, comunque, ha sottolineato che l'Ucraina non è stata invitata ai negoziati in Arabia Saudita e che Kiev non intavolerà trattative con Mosca senza prima consultare i partner strategici, confermando la linea tracciata a Monaco nel suo intervento alla Conferenza sulla Sicurezza.
Mosca controlla ancora un quinto del territorio ucraino e, seppur lentamente, il suo esercito sta avanzando verso est, mentre Kiev fatica a contenerlo, alle prese con carenza di armi e uomini, tanto da arrivare ad arruolamenti forzati anche di giovani appena diciottenni. Per questo, al momento, le condizioni per un accordo appaiono distanti: la Russia chiede la cessione dei territori occupati e la neutralità permanente dell'Ucraina, mentre Kiev esige il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza, possibilmente attraverso l'adesione alla NATO.
L'amministrazione Trump, insediatasi il 20 gennaio, ha fatto della risoluzione del conflitto una priorità, promettendo di "chiudere rapidamente la guerra". Tuttavia, le mosse unilaterali di Washington hanno allarmato gli alleati europei. Mercoledì, Trump ha parlato separatamente con Putin e Zelensky, mentre l'inviato americano in Ucraina ha escluso esplicitamente l'Europa dal tavolo negoziale.
Sabato, il dialogo è proseguito con una telefonata tra Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, durante la quale è stato concordato un coordinamento per preparare l'incontro Trump-Putin. Intanto, Zelensky ha annunciato una visita negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita e in Turchia, precisando però di non avere incontri pianificati con rappresentanti USA o russi.
Sullo sfondo restano cruciali gli aiuti militari occidentali (decine di miliardi di dollari da USA e UE) e le trattative economiche tra Washington e Kiev. Fonti rivelano che gli Stati Uniti hanno proposto di acquisire il 50% delle risorse di minerali critici presenti in Ucraina (terre rare), aprendo il Paese agli investimenti americani. Tuttavia, Zelensky ha dichiarato di aver rifiutato tale proposta, giudicandone insufficienti le clausole di sicurezza.
Mentre Riad si prepara a ospitare un vertice carico di aspettative, le divergenze rimangono profonde. L'esclusione dell'Ucraina e dell'Europa rischia di minare la legittimità del processo, mentre le ambizioni geopolitiche e economiche complicano il quadro. Con Trump determinato a lasciare il segno nella politica estera e Putin alla ricerca di una vittoria negoziale, peraltro già spianata dalle assurde anticipazioni in cui Trump diceva di condividere le richieste di Mosca, la strada per la pace appare ancora lunga e incerta.
Ai colloqui a Riad, l'Europa risponde con un vertice - non ancora ufficialmente confermato - che dovrebbe tenersi all'Eliseo, cui parteciperanno, oltre a Macron, il segretario generale della Nato, Rutte, e i leader di Italia, Germania, Polonia e Regno Unito. Sconosciuti gli argomenti che saranno trattati, anche se è facile immaginarne il filo conduttore.
Per ultimo, da segnalare l'incontro a Monaco tra il capo dell'ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak e l'inviato presidenziale statunitense per le missioni speciali, Richard Grenell, in cui le parti hanno discusso di "urgenti questioni di sicurezza internazionale e hanno esplorato modi per rafforzare la partnership strategica tra Ucraina e Stati Uniti".