«Se io amo le persone che arrivano dall'altra parte del mondo, però mi dimentico del disabile, della persona in difficoltà o al mio vicino di casa non parlo nemmeno, sono un ipocrita».

Queste le parole pronunciate dal ministro per le Politiche della famiglia e delle disabilità, Lorenzo Fontana. Il leghista Fontana, con questo tipo di affermazioni, è chiaro che non possa non suscitare perplessità e relative polemiche.

Come è costume della propaganda politica leghista, vengono fatte affermazioni che possono essere interpretate in molti modi, utilizzando la tecnica del dire e non dire che però, surrettiziamente, invia agli italiani messaggi ben precisi.

In questo caso qual è il messaggio di Fontana? Prima di pensare agli "immigrati", ci sono altre priorità... in questo caso i disabili, ovviamente italiani.

Naturalmente, nessuno si chiede del perché un ministro debba fare tale affermazione che, a ben vedere, è un assurdo in essere. Ma che diavolo c'entrano i migranti con i disabili? E perché non prendere a paragone, allora, la corsa agli armamenti o il cambiamento climatico? E perché poi chi si preoccupa dei migranti non dovrebbe anche preoccuparsi dei disabili?

Ma per gli sfegatati sostenitori del ministro Fontana, e delle politiche leghiste, tale illogicità non rappresenta un problema, "nessuno scandalo in quanto detto [dal ministro], ma lo scandalo sta tutto nell'approccio ideologico al suo discorso. Se la politica migratoria non ci riguarda, la salute della donna e del bambino sì e far passare come estremista un intervento moderato, è indigesto." Così afferma Toni Brandi, presidente dell'associazione ProVita Onlus.

E non è un caso che ci si richiami a questa associazione, perché il ministro Fontana ha legato parte delle sue fortune politiche proprio ad essa. ProVita è un'associazione che promuove la famiglia, ma dal punto di vista dell'ortodossia cattolica... un cattolicesimo che già nel Vaticano II sente odore di eresia, chiamando in causa l'anticristo.

Secondo i ProVita, non si sa bene però, anche in questo caso, in base a quale nesso logico, la vita dell'uomo sarebbe legata esclusivamente alla famiglia e tale sarebbe poi da considerarsi solo quella formata dall'unione tra un uomo e una donna.

Pertanto, inutile aspettarsi, da parte di questo Governo ulteriori passi in avanti per adeguare le norme italiane a quelle di molti atri Paesi europei in relazione alle coppie omosessuali. Anzi, c'è da credere piuttosto che, nel caso il Governo possa durare per l'intera legislatura, il poco fatto finora sul piano dei diritti civili possa gradualmente essere tolto o esser reso inapplicabile.

Pertanto, considerando le origini di Fontana ed il suo supporto a politiche estremiste, qualsiasi iniziativa pubblica che possa anche solo essere collegata all'attività del ministero della Famiglia finisce, per forza di cose, per essere oggetto di polemica.

Ed immancabile si è scatenata quella in relazione al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie, in programma a Verona negli ultimi giorni del mese di marzo, organizzato dall'International Organization for the Family, insieme, per l'appunto, a ProVita e Generazione Famiglia, in relazione al quale Palazzo Chigi ha dovuto dichiarare che da parte del Governo non vi è alcuna forma di patrocino, né di supporto, sebbene sul manifesto che promuove l'iniziativa sia ben indicato il patrocinio sia della Presidenza del Consiglio che quella del ministro per la Famiglia.

Così, la componente grillina dell'esecutivo, in questo caso, ha avuto uno scatto d'orgoglio con i sottosegretari Spadafora e Buffagni, che hanno voluto tracciare un confine con quanto i ProVita stanno organizzando a Verona.

"C'è stato un tempo - ha scritto Stefano Buffagni - in cui le donne più emancipate e gli omosessuali venivano bruciati sui roghi. Pare qualcuno abbia nostalgia di quel periodo oscuro.

Non io! ‪Le famiglie sono il fondamento della nostra società, le donne sono una risorsa inestimabile della nostra società e chi non le vuole lavoratrici vuole tornare al Medioevo."

Queste le parole di Buffagni in relazione alla notizia, poi parrebbe smentita, di un supporto da parte del Governo al Congresso Mondiale delle Famiglie, che però avrebbe comunque ottenuto il patrocinio della provincia di Verona, della Regione Veneto, oltre all'assicurazione della partecipazione del ministro Lorenzo Fontana e di quello dell'Istruzione Marco Bussetti.

Pertanto, è certo che non mancheranno nei prossimi giorni nuove dichiarazioni e nuove occasioni di polemica.