Per tre giorni Bari ha parlato il linguaggio della chirurgia grazie a mani esperte, tecnologie all’avanguardia e passione per la scienza. Il 35° congresso nazionale della Società Polispecialistica Italiana dei Giovani Chirurghi (SPIGC), dal 12 al 14 giugno, ha riunito oltre 1.200 partecipanti tra medici, specializzandi e studenti di Medicina che hanno seguito con interesse le numerose sessioni multidisciplinari, i workshop formativi e le occasioni di dibattito intergenerazionale.

Ma non è stato un evento solo per operatori sanitari. Uno degli aspetti più apprezzati è stato il confronto con i decisori politici e accademici, grazie ad un seguitissimo talk show e una cerimonia inaugurale con interventi autorevoli, come quello del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha rivendicato i meriti della sua amministrazione per migliorare i livelli di assistenza sanitaria e ha lodato il lavoro dell’Università di Bari, rappresentata in questo congresso SPIGC sia dall’attuale Rettore Stefano Bronzini, sia da Roberto Bellotti che entrerà in carica il prossimo 1° ottobre.

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

Bronzini si è rivolto amichevolmente al board della Facoltà di Medicina e Chirurgia presente in prima fila; più asciutto l’intervento di Bellotti che ha sottolineato che “la Chirurgia è un mondo nel quale contano certamente il talento, la maestria e le capacità “sartoriali”, ma è anche un mondo in rapida trasformazione a causa (o grazie) alle nuove tecnologie: un tema che va affrontato in maniera profonda, da un punto di vista filosofico e culturale”.

Il prossimo rettore dell'Università di Bari Roberto Bellotti

Riflessioni perfettamente in linea con l’idea congressuale del prof. Michele Maruccia, direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università di Bari e presidente SPIGC che, col congresso nazionale ha concluso il suo mandato biennale alla guida della società scientifica: “abbiamo messo la centro del congresso l’evoluzione della chirurgia e il ruolo della tecnologia in sala operatoria: dai nuovi robot per la microchirurgia all’intelligenza artificiale, si tratta di tecnologie estremamente utili che non potranno tuttavia mai sostituire il chirurgo, né tantomeno il rapporto medico-paziente”, ha precisato Maruccia. “La SPIGC è il punto di riferimento per i giovani chirurghi; la società scientifica li accompagna lungo un processo di formazione che li aiuta a perfezionare le proprie abilità e ad esaltarne i talenti”.

Uno degli aspetti più evidenziati dagli organizzatori è stato il dialogo tra generazioni e specialità diverse, in un contesto formativo che punta all’osmosi tra branche chirurgiche. Per il dott. Alessandro Pasculli, dirigente medico presso il Policlinico di Bari e presidente designato della SPIGC: “È una Società che raccoglie le idee, le aspettative e le speranze della classe medica più fresca: neolaureati, specializzandi e studenti. Il fatto di essere polispecialistica è un punto di forza. Le innovazioni di una branca, come la chirurgia plastica, possono essere trasferite ad altre, magari alla chirurgia epatica. Ecco perché momenti come questo sono fondamentali”.

Il congresso ha visto la anche partecipazione delle principali società chirurgiche italiane. “La SPIGC è sempre stata una palestra per i giovani, sia nella ricerca che nella formazione scientifica”, ha osservato il prof. Mario Testini, ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Bari. “Negli ultimi anni è cresciuta molto anche l’attività di produzione scientifica, tra articoli e pubblicazioni”. Tra le voci più autorevoli, anche quella del prof. Giuseppe Giudice, ordinario di Chirurgia Plastica a Bari: “Le prime sessioni del congresso sono state sold out: c’è grande voglia di imparare. Quando ero specializzando, spesso non si entrava nemmeno in sala operatoria. Oggi, con le tecnologie attuali, i ragazzi hanno un accesso molto più ampio alla pratica e la SPIGC ha avuto un ruolo decisivo in questo cambiamento”.

Il congresso si è concluso con l’assegnazione di alcuni riconoscimenti, come il Premio “Prof. Crocitti” al miglior chirurgo under 40 che è stato assegnato al dott. Marco Angrisani dell’Ospedale San Camillo di Roma. “Sono onorato e felice per questo traguardo”, ha commentato, “anche perché arriva in un momento storico in cui la passione per la chirurgia va tenuta viva. Ricevere questo premio è un incentivo a fare sempre meglio”.

In chiusura, prof. Maruccia ha ribadito la centralità della formazione e il bisogno di rendere nuovamente attrattiva la professione medica in Italia: “È fondamentale mantenere viva la SPIGC. Anche dopo ore di training, i ragazzi sono ancora attaccati ai microscopi e ai robot. Questo è un segnale fortissimo. Il medico deve tornare a essere ciò che è sempre stato: uno dei lavori più belli del mondo”.