AUKUS è un patto trilaterale sulla sicurezza siglato da Australia, Regno Unito e Stati Uniti, il cui annuncio è stato dato il 15 settembre 2021. Il nome, non così originale, è costituito dalle sigle che identificano i tre stati: AU, UK e US.
In base al patto, Stati Uniti e Regno Unito hanno concordato di aiutare l'Australia a sviluppare e mettere in mare sottomarini a propulsione nucleare, che si aggiungeranno a quelli delle altre due potenze in modo da rafforzarne la presenza militare nel Pacifico, anche in funzione anti-Cina, rafforzando la cintura di protezione intorno a Taiwan.
Quest'ultimo aspetto, però, è una considerazione fornita da analisti ed esperti e non è stata indicata nell'annuncio congiunto con cui il primo ministro australiano Scott Morrison, il primo ministro britannico Boris Johnson ed il presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno reso noto l'accordo.
L'Australia diventerà così il settimo Paese al mondo ad essere dotato di sottomarini nucleari, dopo Stati Uniti (68), Russia (29), Cina (12), Regno Unito (11), Francia (8) e India (1), anche se i suoi, almeno inizialmente, non saranno dotati di armi nucleari.
Fin qui non ci sarebbe nulla di sconvolgente, se non ci fosse stato l'altro accordo siglato nel 2016 tra Parigi e Canberra che prevedeva la fornitura da parte della Francia di 12 sottomarini tradizionali all'Australia per un valore di 37 miliardi di dollari. Accordo che l'Australia ha stracciato dopo aver siglato il patto con Gran Bretagna e Stati Uniti.
Ovviamente, la Francia non ha gradito la decisione, anche per il fatto che tutto è stato fatto senza che Parigi ne fosse a conoscenza: è stata avvertita solo poche ore prima che il patto AUKUS venisse reso pubblico. Jean-Yves Le Drian, ministro degli Esteri francese ha definito l'accordo una pugnalata alle spalle di un alleato da parte degli Stati Uniti, paragonando la decisione di Biden alla dottrina "America First" di Donald Trump.
Per tale motivo, Le Drian ha annunciato che su richiesta del presidente della Repubblica, Macron, ha richiamato a Parigi immediatamente per consultazioni gli ambasciatori della Francia negli Stati Uniti e in Australia. Quello in Gran Bretagna, invece, non è stato richiamato, perché il ruolo di Londra è stato definito come quello di ruota di scorta.
Il primo ministro australiano Scott Morrison ha dichiarato di aver agito nell'interesse nazionale del Paese, insistendo sul fatto che il governo francese avrebbe dovuto capire che avevamo profonde e gravi preoccupazioni in relazione al fatto che l'accordo firmato nel 2016 non avrebbe soddisfatto del tutto gli interessi strategici del Paese:
"Naturalmente ciò è motivo di grande delusione per il governo francese, lo capisco. Ma allo stesso tempo, l'Australia, come ogni nazione sovrana, deve sempre prendere le migliori decisioni possibili a tutela dei propri interessi e della difesa della propria sovranità".
AUKUS, nel giro di poche ore, ha aumentato gli attriti tra Stati Uniti e Cina (con i russi che non faranno certo salti di gioia) e ha portato ad una grave crisi diplomatica Francia e Stati Uniti (oltre che Francia e Australia). Una crisi che potrebbe avere conseguenze anche sulla Nato. Infatti, a questo punto, può avere un significato un patto tra Europa e Stati Uniti con questi ultimi che mostrano di non avere alcuna considerazione per i propri alleati? Oltretutto, un patto sulla sicurezza militare tra i Paesi dell'Ue è stato auspicato di recente dalla commissaria von der Leyen e quanto accaduto potrebbe essere l'innesco per dare il via a discussioni serie per poterlo realizzare.
Infine, una parola per Biden, le cui decisioni sono sempre più indifendibili a livello internazionale, tanto che in poco tempo è riuscito pure a fare peggio del suo già impresentabile predecessore, Donald Trump. Quanto accaduto dovrà pertanto essere un promemoria su come l'Europa si dovrà rapportare nei confronti degli Stati Uniti che, a questo punto, non sono certo da considerarsi un alleato.