Port-au-Prince – La strage di Haiti e 19 morti in tre stati Usa: è il bilancio devastante dell’Uragano Matthew che, ormai degradato a ciclone post-tropicale, continua a fare paura. Mentre nell’isola tropicale, dove sono stati quasi 900 i morti, iniziano oggi i tre giorni di lutto, l’Unicef lancia un allarme colera. "Fiumi in piena, acque stagnanti e cadaveri umani e di animali sono un terreno perfetto per le malattie trasmesse dall’acqua", ha detto Marc Vincent, rappresentante dell’organizzazione a Haiti. "Ogni giorno che passa aumenta la minaccia del colera. Siamo in una corsa contro il tempo per raggiungere questi bambini prima che lo facciano le malattie".
Uragano Matthew devasta i Caraibi – Foto 1 – 2
Anche prima dell’uragano, solo 1 persona su 3 ad Haiti aveva accesso a latrine adeguate e meno di 3 in 5 avevano accesso ad acqua potabile. Nelle zone rurali, questi tassi scendono a 1 su 4 per i servizi igienico-sanitari e a 1 su 2 per l’acqua. Nell’isola la diarrea è una delle principali cause di mortalità infantile sotto i cinque anni nel paese e Haiti ha uno dei più alti tassi di incidenza di colera in tutto il mondo. Quasi 10.000 persone sono morte a causa della malattia dal 2010 e più di 27.000 casi sospetti sono stati segnalati finora questo anno, e di questi, si stima che 1 su 3 siano bambini.
Matthew, abbattutosi, dopo la South Carolina e la Florida sul North Carolina a una velocità di 120 chilometri orari, sta perdendo forza ed è destinato a indebolirsi ancora negli prossimi giorni, secondo le previsioni. In North Carolina ha comunque lasciato 2 milioni di persone senza l’energia elettrica. Il governatore della North Carolina, Pat McCrory, ha confermato 8 vittime nello stato che si aggiungono alle 6 in Florida, 4 in Georgia e una in South Carolina. (AGI)