Il lavoro che voi state facendo è fondamentale. Costruire le Forze di Sicurezza è un prerequisito perché qualsiasi Paese possa vivere in libertà. La misura del vostro operato è tangibile, i dati degli iscritti all'università, circa 10.000 i cui il 40% donne, dimostra come questo Paese stia uscendo sia pure lentamente-a un incubo. Quando siamo arrivati in Afghanistan le bambine non potevano neppure andare a scuola. Il lavoro fatto in questi anni per la popolazione afgana ci rende orgogliosi".
Con queste parole, il Ministro della Difesa Pinotti ha voluto ringraziare i militari del contingente italiano schierati nella base di Camp Arena a Herat, durante la sua visita avvenuta nei giorni scorsi.
Parole di ringraziamento e di elogio per il lavoro svolto fino ad ora da parte del contingente italiano a favore delle Forze di Sicurezza locali sono state espresse anche dalle autorità politiche locali. È infatti grazie all'addestramento ricevuto dai miltari italiani che le Forze di Sicurezza afgane operano in modo sempre più autonomo ed efficace, riuscendo cosi a garantire una maggiore sicurezza alla popolazione della regione Ovest.
Il Ministro ha voluto anche ricordare i militari caduti in missione, deponendo una corona di alloro sul monumento che è stato costruito in loro onore. La Pinotti al suo arrivo è stata accolta dal Senior Office italiano, il Generale di Divisione Antonio Bettelli e dal Comandante del Contingente nazionale, su base Brigata Sassari, il Generale Gianluca Carrai.
Il Ministro ha poi parlato dei temi della sicurezza in Afghanistan durante un collegamento telefonico con il Ministri afgano Tariq Shah Bahrami, e con il vice ministro arrivato da Kabul. "Una missione importante per la sicurezza internazionale, per la stabilità dell'Afghanistan e per l'onore dell'Italia. Grazie per la dedizione con cui svolgete un compito importante per la Patria", queste le parole del Ministro Pinotti scritte sull'Albo d'Onore del 152° Reggimento Fanteria Sassari nella sua visita ai militari italiani in missione in Afghanistan.