Ottavo giorno per i 63 migranti a bordo della Alan Kurdi. Il loro numero si è ridotto di una unità, perché una giovane donna, 24enne, è stata evacuata dalla Guardia Costiera libica a causa di seri problemi di salute.

Mentre non ci sono novità sull'assegnazione di un porto sicuro alla nave della Sea Eye da parte delle autorità maltesi e di quelle europee, nelle scorse ore, la Ong maltese Moas ha fornito alcuni generi di conforto ai migranti - coperte, biancheria, calze e scarpe - promettendo ulteriori aiuti.

«Il nostro obiettivo - ha detto la fondatrice del Moas Regina Catrambone - è servire le comunità in crisi, come quelle a bordo della nave Alan Kurdi, fornendo aiuti e assistenza immediati. Siamo un'organizzazione apolitica motivata solo ad aiutare chi ha bisogno».


Il presidente di Sea-Eye, Gorden Isler, dopo aver ringraziato la Ong Moas per il dono ricevuto, il cui significato va oltre il gesto di solidarietà, ha dichiarato che Malta e Italia hanno ripetutamente invitato l'equipaggio della Alan Kurdi a rivolgersi alla Libia, la nazione la cui capitale Tripoli è al centro di un attacco militare di una guerra che potrebbe prolungarsi all'infinito, circondata da truppe nemiche.