Dopo l'imbarazzante megascoop di Repubblica ripreso e strombazzato dall'ancor più imbarazzante Matteo Renzi sul presunto coinvolgimento di Giuseppe Conte nel Russiagate a stelle e strisce, anche il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha voluto vederci chiaro. 

In che modo? Decidendo che "non vi sono elementi di novità tali da richiedere ulteriori approfondimenti".

E questo lo ha deciso con tanto di approvazione di tutti i componenti del Copasir... renziani compresi. Nonostante ciò, il senatore di Rignano continua ad urlare sulla stampa e in tv che "Conte ha mentito sulla missione 'Dalla Russia con amore' e non ha il coraggio di ammetterlo".

Dal Copasir hanno fatto sapere a Renzi, nel caso avesse informazioni sulla vicenda che ancora non fossero note al Comitato, di chiedere di essere ascoltato, in modo da poterle così riferire.

Lui, invece, preferisce andare in giro a  diffondere illazioni, per screditare gli avversari... con la complicità di giornali e tv. 

E tutto questo è normale? Nel caso di Renzi lo è sicuramente, perché lo ha già fatto in passato, addirittura nei confronti del sindaco di Roma, Ignazio Marino, sindaco con la tessera dello stesso partito di cui lui era in quel momento segretario.

Il motivo? Secondo l'opinione di alcuni commentatori, Renzi era lo sponsor di un piano di urbanizzazione collegato alle olimpiadi di Roma che avrebbe dovuto ospitare il villaggio olimpico. Lo "sprovveduto" Marino, invece, si era messo di traverso appoggiando una soluzione alternativa, a basso costo, che prevedeva il riutilizzo di strutture già esistenti in un'altra area della capitale. 

Per Renzi, oggi, Conte è un ostacolo al piano B, quello per una sua eventuale alleanza con il PD, nel caso Italia Viva non riuscisse a trovare posto in una coalizione di centro (destra) alle prossime politiche ed è un ostacolo anche in relazione al fatto che si sia opposto a certe spese, non ultima quella di un aumento degli armamenti per 15 miliardi di euro nei prossimi 2 anni.

D'altra parte, per interpretare quella che Renzi definisce politica con la p maiuscola, basta seguire l'odore del denaro... e tutto diventa banalmente molto chiaro e semplice.