L'unione civile è stata ratificata l'11 luglio a Sant'Oreste, comune della provincia di Roma con poco più di 3.600 abitanti.
Quando mancavano pochi giorni al matrimonio, don Emanuele Moscatelli, parroco di San Lorenzo Martire, è andato dalla sindaca di Sant'Oreste per chiederle se al suo posto avesse potuto lui celebrare l'unione fissata per l'11 luglio.
Quel giorno, non indossando la casula bensì la fascia tricolore, don Emanuele ha unito in Comune, civilmente, Francesca (38 anni) e Beatrice (50 anni), due donne.
La storia ha fatto "rumore" ed è uscita sulla stampa locale prima e su quella nazionale poi... ed il vescovo della diocesi di Civita Castellana, Romano Rossi, è intervenuto su quanto accaduto in questo modo, come lui stesso ha riassunto all'Adn Kronos:
"Don Moscatelli si è dimesso spontaneamente per fare un periodo di riflessione e verifica. ... Abbiamo dialogato. Non si è trattato di una decisione di autorità. Non è in corso in nessuna censura, ha deciso che era opportuno dimettersi.Il parroco è un libero cittadino, ma c'è un canone che impedisce ai sacerdoti di officiare cerimonie civili. Ma si dialoga nella Chiesa e così ho fatto con don Emanuele" che, dopo il periodo di "riflessione", ha concluso il vescovo, "non potrà fare il parroco a sant'Oreste, ma una volta chiarite certe cose potrà fare tutto... quando sarà il momento".