Sei persone sono morte e 81, di cui 26 ancora ricoverate in ospedale, sono rimaste ferite nell'esplosione avvenuta a Istanbul nella centralissima İstiklal Avenue, via pedonale frequentatissima in ogni ora del giorno.
Il ministro degli interni turco ha accusato i militanti curdi nel nord della Siria di essere responsabili di quello che è stato classificato come attentato, aggiungendo che un sospettato era stato arrestato, mentre altri 21 erano già in stato di detenzione.
Il ministro della Giustizia Bekir Bozdağ ha affermato che "una donna si è seduta su una panchina per 45 minuti" e che l'esplosione è avvenuta pochi istanti dopo che se ne era andata.
Ahlam Albashir, è il nome della persona arrestata di passaporto siriano. L'arresto è avvenuto durante un raid notturno nel distretto di Kucukcekmece, a Isanbul.
Il ministro dell'Interno Suleyman Soylu ha affermato che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e la milizia curda siriana delle YPG sono i responsabili dell'attentato. Soylu ha poi aggiunto che l'ordine è arrivato da Kobani, una delle città martiri del nord della Siria, prese di mira dai turchi dopo la sconfitta dell'Isis.
Secondo la polizia di Istanbul, Albashir, durante l'interrogatorio, avrebbe confessato di essere stata addestrata da militanti curdi e di essere entrata in Turchia attraverso Afrin, un'altra città della Siria settentrionale.
Comunque, va aggiunto che un funzionario turco non ha escluso che la possibilità che lo Stato islamico sia responsabile dell'attacco "non è stata del tutto esclusa".