Nel pomeriggio, il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio è arrivato a Lampedusa ed ha effettuato un'ispezione sulla nave Open Arms, insieme ad alcuni medici e ai vertici della Capitaneria, che è durata un'ora e venti minuti.
Successivamente, il Procuratore ha tenuto un vertice nella sede della Guardia Costiera di Lampedusa, al termine del quale ha disposto il sequestro della nave in merito ad un'inchiesta che ipotizza i reati di abuso e omissione di atti di ufficio... a momento a carico di ignoti.
Quella di Patronaggio appare come una scappatoia, la più logica, per risolvere l'assurda situazione in atto. Infatti, a seguito della sua decisione, i migranti a bordo della Open Arms, 83 quelli rimasti, saranno sbarcati a Lampedusa, mentre la nave proseguirà poi per il porto di Licata per dar seguito al provvedimento di sequestro.
ULTMHORA
— Open Arms IT (@openarms_it) August 20, 2019
La Procura di Agrigento dispone lo sbarco immediato di tutte le persone a bordo #Openarms nel porto di #Lampedusa.
Finalmente l'incubo finisce e le 83 persone rimaste riceveranno assistenza immediata in terra. https://t.co/i3dlqblYoa pic.twitter.com/KYNWA8J9AV
Finisce quindi dopo 19 giorni l'odissea per le persone a bordo della Open Arms. La domanda, come in altre situazioni analoghe, sorge spontanea: era necessario tenere in ostaggio quelle persone per tre settimane quando, prima o poi, sarebbero comunque sbarcate?
E adesso per la Ocean Viking, l'Italia e, prima ancora, l'Europa intendono perseguire la stessa strada? Alarm Phone ha denunciato un possibile naufragio di un barcone che a bordo avrebbe avuto più di 100 persone, di cui solo 3 sarebbero quelle sopravvissute.
E le navi delle Ong, visto quello che accade nel Mediterraneo, costituirebbero una minaccia?