Giano bifronte. Giano era un'antica divinità romana il cui compito - come riporta Treccani - sarebbe stato quello di presiedere ai passaggi, in senso lato (dal suo nome deriverebbe infatti sia quello della porta, lat. ianua, sia quello del mese di gennaio, lat. Ianuarius), e a tale funzione sarebbe connessa la raffigurazione tradizionale del dio, con due facce opposte.
E come non richiamare alla memoria Giano bifronte quando si parla del Governo del cambiamento?
Infatti, in seguito al crollo del viadotto di Genova, un Consiglio dei Ministri straordinario tenutosi nel capoluogo ligure, aveva deciso che lo Stato avrebbe revocato la concessione alla Società Autostrade per l'Italia. Un atto dovuto e inevitabile per il premier Conte, i vicepremier Di Maio e Salvini ed il ministro Toninelli.
Una decisione che, al di fuori dei confini degli entusiasti del cambiamento, aveva lasciato non poche perplessità in chi ancora, in questo Paese, cerchi di far uso della testa e della materia grigia in essa contenuta. In pratica il governo dichiarava di agire senza attendere i risultati di un'inchiesta, prendendo una decisione che, oltre ai costi immediati, avrebbe poi causato possibili costi futuri... senza tirare in ballo le conseguenze costituzionali e democratiche relative a tale decisione.
Mentre l'Italia era in attesa di conoscere tempi e modalità della revoca, compreso come e chi avrebbe gestito in seguito parte della rete autostradale, ecco che il 16 agosto il ministero dei Trasporti, guidato dal pentastellato Toninelli, pubblica un comunicato relativo all'istituzione di una "Commissione ispettiva per svolgere verifiche e analisi tecniche sul crollo all’altezza del Comune di Genova del Viadotto Polcevera nel tratto dell’Autostrada A10 di collegamento con l’Autostrada A7".
Perché istituire tale Commissione? "È il primo atto - è scritto nel comunicato - con cui questo Ministero intende fare luce sull’accaduto e avviare tutti gli accertamenti necessari, nel rispetto del contraddittorio con le parti interessate, per la contestazione di eventuali inadempienze del concessionario, soggetto su cui, ai sensi dell’art. 14 del Codice della strada, ricade la responsabilità di assicurare la sicurezza dell’infrastruttura. Le risultanze del lavoro svolto dalla Commissione entreranno nella valutazione per la procedura di un’eventuale revoca della concessione".
Sì, proprio così, avete letto bene: "eventuale revoca della concessione".
Quello che ieri era dato come certo, adesso è divenuto "eventuale". Un refolo di razionalità ha evidentemente contagiato il Governo del cambiamento. Inutile fare ipotesi da dove tale vento sia soffiato. In ogni caso, adesso, si parla di inchiesta, risultanze e successive decisioni. Uno scenario completamente diverso da quello prospettato fino a poche ore fa e applaudito dalla feroce e irrazionale tifoseria gialloverde.
Forse chi aveva criticato la precedente decisione non aveva poi così tutti i torti.
Nel frattempo, il titolo Atlantia, proprietaria di Autostrade per l'Italia, rimbalza in borsa. Il Governo del cambiamento non renderà felici coloro che credono nelle istituzioni, ma per chi specula in borsa è sicuramente una miniera d'oro!