La Camera si riunirà per discutere la legge di Bilancio del 2023 solo a partire da mercoledì.

I lavori in Assemblea, riporta il sito di Montecitorio, riprendono mercoledì 21 dicembre alle ore 13, con votazioni non prima delle 16, con l'esame del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.

Ma perché due giorni di ritardo, nonostante i tempi già stretti?

Perché la "compattissima" maggioranza di destra-centro deve accontentare i desiderata di leader di partito, ministri e capicorrente per inserire provvedimenti dell'ultimo minuto per aggiustar beghe personali o per promuovere il loro consenso nei feudi elettorali che garantiscono voti sicuri... una necessità, quest'ultima, non secondaria, dato che nei primi mesi del 2023 si voterà per il rinnovo dei consigli regionali di Lazio e Lombardia.

Questi gli ultimi due esempi, in tal senso, tra i più eclatanti: la norma salva calcio e il condono penale.

La norma salva calcio voluta da Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio, dà la possibilità ai club indebitati di dilazionare i pagamenti degli arretrati con il fisco in 60 rate. Solo la Serie A avrebbe accumulato debiti con l'erario intorno ai 600 milioni (c'è chi parla addirittura di 800). Per molte società, già oberate di ingenti debiti con banche e fondi d'investimento e con passivi di bilancio fino a centinaia di milioni di euro, grazie all'emendamento di Lotito potranno spalmare le spese ed evitare di rischiare il fallimento. Da capire se la misura sarà estesa, oltre che alle società calcistiche professionistiche, anche a tutte le società sportive.

Il condono penale, anche questo voluto da Forza Italia visto che è stato presentato da Paolo Sisto come emendamento dei relatori, prevede uno scudo penale per i reati di omesso versamento, omessa dichiarazione e dichiarazione infedele, tanto che alcuni commentatori l'hanno definito un invito all'evasione fiscale vera e propria. 

"Se si intende, oltre al lavoro fatto fin qui, di portare questioni penali legate ad alcuni reati tributari per il Pd salta il banco".

Così ha commentato quest'ultima proposta la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, a margine del lavoro della commissione Bilancio alla Camera sulla manovra.

Non meno duro il giudizio del presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte:

Molto critico il giudizio anche del quasi alleato Carlo Calenda, di Azione:

Se Giorgia Meloni fosse stata all’opposizione si sarebbe incatenata davanti al Quirinale per come stanno gestendo la legge più importante dell’anno. Una manovra scialba che dimostra come questa maggioranza sia gravemente incapace di governare. E menomale che erano pronti!

Il problema è che la maggioranza è a pezzi. Uno spettacolo indegno con Forza Italia che non è d'accordo su nulla, ma ha milioni di richieste di marchette. Si approvassero tra di loro la manovra, sempre se riescono a mettersi d'accordo. Vedremo cosa sono capaci di fare.

In serata uno dei relatori della manovra, avrebbe però smentito l'emendamento relativo allo scudo penale... vedremo... ma non sarebbe da stupirsi se fosse stato spacchettato e presentato sotto "mentite" spoglie, diluito in altri emendamenti.

Non è stato invece sconfessato l'emendamento pro-caccia che prevede la possibilità di sparare senza limitazioni anche in città e nelle aree protette  a tutti gli animali selvatici, a qualunque ora e in qualunque periodo dell’anno. Sono le stesse persone che pretendono di fare della sicurezza il loro credo. L'unica sicurezza in questo caso è quella di sterminare non solo gli animali, ma anche le persone. 

Questa è la qualità di coloro che in Parlamento supportano il governo di destra-centro di Giorgia Meloni, sono stati eletti da 12 milioni di italiani che, evidentemente, si sentono ben rappresentati da simili provvedimenti.