Politica

Definitivo via libera del Senato con 95 voti favorevoli, 68 contrari e un astenuto alle nuove disposizioni per l'attuazione del PNRR

Con 95 voti a favore, 68 contrari e un astenuto, martedì 23 aprile il Senato  ha rinnovato la fiducia al Governo approvando in via definitiva le nuove disposizioni per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il Presidente della 5a Commissione, sen. Calandrini (FdI), ha riferito che, anche alla luce del numero degli emendamenti presentati e dei tempi di calendarizzazione, la Commissione bilancio è stata impossibilitata a concludere l'esame del provvedimento che, quindi, è giunto in Aula senza relatore.

Il testo, a seguito delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, consta di 64 articoli suddivisi in tre Titoli, che si concentrano sull'ottimizzazione dell'implementazione del PNRR attraverso diverse misure, tra cui finanziamenti, monitoraggio e semplificazione delle procedure. Le principali aree di intervento includono il settore dell'istruzione, con nuovi requisiti per l'insegnamento e disposizioni per la formazione continua dei docenti, oltre a disposizioni relative alla ricostruzione post-sismica, agevolazioni finanziarie per imprese agricole colpite da eventi sismici passati e la promozione dell'uso del biometano e dell'economia circolare. Altri aspetti riguardano la digitalizzazione del settore sanitario, con disposizioni per garantire l'alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico e per il trattamento dei dati personali relativi alla salute a fini di ricerca scientifica. Inoltre, viene introdotto un contributo per le imprese che investono in progetti di innovazione energetica e si prevede l'organizzazione di servizi consultoriali in ambito sanitario a livello regionale (finanziamento della presenza di organizzazioni pro vita nei consultori a cui devono rivolgersi le donne che vogliono abortire).

I Gruppi di opposizione, oltre a stigmatizzare l'approccio monocamerale nella discussione di provvedimenti come il PNRR e la legge di bilancio, si sono soffermati in particolare sull'emendamento alla legge n. 194, criticandolo aspramente, in quanto mina il diritto delle donne all'aborto sicuro e la loro autonomia decisionale sul proprio corpo.

Il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR Fitto, in replica, ha difeso le scelte del Governo riguardo alla revisione del PNRR, evidenziando la necessità di adeguare gli obiettivi alla situazione economica e ai cambiamenti nel contesto internazionale; ha affrontato le critiche riguardanti la governance del Piano, sostenendo che il modello adottato è simile a quello della Commissione europea, e rinviato al mittente l'accusa di tagli, sottolineando che si tratta di una revisione delle priorità e di un'allocazione più efficiente delle risorse disponibili.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 19, nel testo approvato dalla Camera.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i sen. De Poli (Cd'I), che ha enfatizzato i successi raggiunti nel finanziamento e nell'attuazione del PNRR, evidenziando l'importanza della qualità della spesa per il futuro economico del Paese; Damiani (FI-BP), che ha espresso soddisfazione per alcuni punti salienti del decreto, tra cui le misure a favore degli enti locali, la semplificazione delle procedure per i cantieri, l'aumento delle anticipazioni finanziarie e le modifiche in ambito sanitario per migliorare l'efficienza dei policlinici universitari; Claudio Borghi (LSP), che si è concentrato sull'impatto del PNRR sul debito pubblico italiano, sostenendo che il debito derivante dal Piano rappresenta comunque un onere per le generazioni future; Elena Leonardi (FdI), che ha ringraziato il Governo nel garantire le risorse del PNRR; ha criticato le voci pessimistiche sul ritardo nell'implementazione del Piano, difeso gli interventi nella sanità e ribadito il rispetto per le diverse sensibilità e la garanzia dell'accesso all'aborto in Italia.

Hanno negato la fiducia i sen. Spagnolli (Aut), che ha posto l'accento sulla necessità di mantenere i consultori come spazi di assistenza sanitaria, criticando l'approccio della maggioranza, che sembra voler trasformare tali strutture in luoghi di scontro ideologico; Renzi (IV), che ha criticato l'assunzione di personale al CNEL e in altri settori, condannando gli sprechi di denaro pubblico, come i finanziamenti per una base in Albania e gli 80 euro proposti; Magni (Misto-AVS), che ha ribadito la necessità di occuparsi di questioni cruciali come la sicurezza del lavoro e le condizioni dei lavoratori e sottolineato l'importanza di affrontare il tema dell'immigrazione in modo costruttivo e integrativo; Elisa Pirro (M5S), che ha criticato l'atteggiamento reazionario della maggioranza su tematiche come l'autodeterminazione delle donne e posto l'accento sui problemi di gestione dei fondi del PNRR, attribuendo il merito dell'esistenza stessa del Piano al Presidente Conte; Alfieri (PD), che ha condannato il decreto per la sua eterogeneità e l'inclusione di questioni estranee alla tematica principale, lamentando altresì tagli a finanziamenti importanti e la mancanza di programmazione adeguata, che mettono a rischio gli investimenti necessari per il rilancio dell'economia.

Autore Vincenzo Petrosino
Categoria Politica
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