L’uscita di scena di Joe Biden
Il 27 giugno 2024 si è tenuto il primo dibattito presidenziale tra Trump e Biden per le prossime elezioni americane di novembre a cui il terzo candidato indipendente, Robert Kennedy Jr., non è stato invitato, ma ha dovuto tenere un dibattito alternativo in rete che poteva essere seguito contemporaneamente online.
Il dibattito sulla CNN è stato un disastro per Joe Biden che ha avuto lapsus, dimenticanze, biascicava le parole o diceva frasi incomprensibili o senza senso e, in alcuni casi, non ha saputo neppure utilizzare per intero il tempo che gli era stato concesso e molto altro. Il dibattito era già stato blindato dalla CNN evitando la presenza di un pubblico, fatto anomalo nella storia dei dibattiti presidenziali, impostando anche i microfoni in maniera che fossero muti quando l’altro parlava, nonostante alla fine i due si siano surriscaldati per i loro punteggi sul campo da golf confessando, indirettamente, le loro vere priorità ed i microfoni abbiano ugualmente reso l’alterco (per la trascrizione si rimanda a: https://edition.cnn.com/2024/06/27/politics/read-biden-trump-debate-rush-transcript/index.html). I media in Italia possono facilmente coprire, come fanno, gran parte di questi problemi grazie al doppiaggio, mentre il pubblico Americano, ascoltando in originale, non può essere ingannato fino a tal punto.
Al termine del dibattito il Presidente in carica ha persino avuto bisogno che la moglie lo prendesse per mano per poter scendere i soli tre scalini del podio, una scena che la CNN ha accuratamente evitato di mostrare, inquadrando solo l’uscita di scena di Trump. Altra scena umiliante è stata quella in cui la moglie Jill, in un breve clip pubblicato dopo il dibattito, gli diceva con voce da maestrina: “hai fatto un buon lavoro Joe, hai risposto a tutte le domande” come se parlasse con uno scolaretto e non con l’uomo teoricamente più potente al mondo.
Solo il 33% degli americani, secondo un sondaggio del giorno dopo, è ancora convinto di votare per Biden, per questo si parla, dalle file del partito Democratico, di una possibile sostituzione all’ultimo minuto. Quello che è interessante notare è che i moderatori della CNN, Jake Tapper e Dana Bash, non davano l’impressione di esser lì in tale funzione e neppure come meri “lettori di domande” come hanno lamentato alcuni. La loro funzione, in particolare quella di Tapper e della camera di regia, sembrava fosse più quella di proteggere Joe Biden e cercare di evitare che il pubblico americano si accorgesse dell’evidente declino cognitivo dell’attuale presidente. C’è stato un punto in cui Biden era letteralmente imbambolato ed incapace di proferire parola e Tapper, senza che egli avesse finito il discorso, gli è venuto in soccorso dicendogli “thank you President”, come se avesse davvero finito quello che stava dicendo. In sostanza, la CNN ha fatto il mestiere che fa da tempo: nascondere e trasformare la realtà in irrealtà mediatica.
Quasi nessuno si pone la domanda fondamentale che emerge dalle scene di questo dibattito: questo declino cognitivo del Presidente Biden, già evidente a molti, è indubbiamente noto da tempo allo staff della Casa Bianca, ai membri politici del Congresso, ai partiti, al Vicepresidente e, certamente, almeno ai corrispondenti stampa di stanza a Washington. Tutti ne sono testimoni ed hanno fatto finta di non saperlo? Nessuno ha ritenuto un dovere politico, morale, sociale, quello di riportare ciò che gli era noto e che, trattandosi di un Presidente che ha il controllo ultimo sulle armi nucleari, interessa tutto il pianeta? Che scenario è mai questo? Parliamo forse dell’Inghilterra ai tempi di re Giorgio III (il re pazzo)? Questi non sono già in sé comportamenti di una società democratica, ma di una corte reale o di altri tipi di sistemi politici.
La cosa più divertente o tragica è stata che i commentatori – sempre della CNN – che hanno fatto seguito al dibattito si mostravano tutti visibilmente sorpresi nel notare tale declino cognitivo nel Presidente! Il tutto con la faccia seria.
Le scene del dibattito del 27 giugno mostrano come l’intero apparato mediatico si sia impegnato, negli ultimi anni, a costruire una cappa, così come ha già fatto per temi quali la pandemenza, come sta facendo con la guerra in Ucraina o con i fatti del Medio Oriente, affinché rimanesse celato lo stato cognitivo del Presidente Biden. Ossia, i media si sono impegnati a travisare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Se, come pare evidente, vi è in questo momento storico una grave emergenza democratica, questa parte sicuramente dai mass media.