Lunedì mattina, presso la Sala stampa vaticana, ha avuto luogo la presentazione dell'Incontro su "La protezione dei minori nella
Chiesa" che si terrà nell'Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano, dal 21 al 24 febbraio 2019.

Per illustrare l'evento e rispondere alle domande dei giornalisti, erano presenti i card. Blase J. Cupich, Arcivescovo di Chicago e
membro del Comitato organizzativo; mons. Charles J. Scicluna, arcivescovo di Malta, segretario aggiunto della Congregazione per la
Dottrina della Fede e membro del Comitato organizzativo; Padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph
Ratzinger - Benedetto XVI e moderatore dell'incontro; Padre Hans Zollner, presidente del Centro per la protezione dei Minori della
Pontificia Università Gregoriana, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori e referente del Comitato organizzativo;
Sr Bernadette Reis, assistente del Direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.

In occasione dell'incontro, è stato attivato un sito ufficiale – pbc2019.org – che fornisce in dettaglio il calendario del lavori e
che rimarrà uno "strumento per sviluppare le iniziative future".

Come ha spiegato padre Lombardi, le tre giornate di discussione saranno dedicate ciascuna a un tema specifico: si inizia con la
responsabilità dei vescovi; si prosegue con la cosiddetta “accountability”, vale a dire a chi i vescovi e i superiori maggiori degli
Ordini religiosi devono rendere conto; e la trasparenza.

Bell'aula nuova del Sinodo si terranno da giovedì a sabato tre relazioni al giorno, tenute anche da tre donne, a cui seguiranno
domande e risposte e lavori di gruppo. Ci saranno poi le testimonianze dei sopravvissuti e momenti di preghiera, in apertura e in
chiusura di giornata. Papa Francesco aprirà i lavori con un'introduzione e li chiuderà domenica con un discorso dopo la Messa.

Per mons. Charles J. Scicluna, questo appuntamento vuol essere "un tassello di un cammino intrapreso da tempo, vuole creare i giusti
presupposti perché poi ci sia un concreto follow up: i vescovi torneranno nelle proprie diocesi per continuare il lavoro, stilare
"procedure”, consapevoli delle proprie responsabilità. In tre giorni, non potranno essere risolte tutte le questioni, pertanto,
fondamentale sarà poi la declinazione nelle singole realtà delle decisioni assunte.

Dati e statistiche sulle vittime degli abusi e sui comportamenti adottati da membri della Chiesa per fronteggiare il problema non
saranno resi noti dei nume,ri, almeno non in questa occasione, ma che è una scelta alla quale probabilmente si arriverà, ha aggiunto
mons. Scicluna.

Infine, il cardinale Blase J. Cupich, arcivescovo di Chicago ha detto che i vescovi presenti devono comprendere chiaramente quali
siano le loro responsabilità per evitare che si ripeta quanto accaduto in passato.