Si tratta di tutelare il diritto alla salute; è la prima volta che la Corte europea per i diritti dell'uomo si occupa di crisi climatica.

La notizia arriva dalla Svizzera, dove  si è svolta il 29 marzo scorso a Strasburgo, in Francia, la prima audizione pubblica mai tenuta dalla Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU) in relazione a una causa climatica.

Circa duemila persone appartenenti all'associazione Senior Women for Climate Protection Switzerland si erano rivolte alla CEDU nel 2020 perché la loro salute e la loro vita sono minacciate dalle ondate di calore alimentate dai cambiamenti climatici. Greenpeace Italia ha diramato la notizia. 

Nel procedimento, al quale partecipa anche l'Italia, il caso è stato esaminato da 17 giudici. Le donne anziane sono estremamente vulnerabili agli effetti del caldo estremo. Esistono prove sostanziali che dimostrano come esse corrano un rischio significativo di morte e di cattiva salute a causa di questo fattore. 

Il nodo da sciogliere è come e quanto gli Stati incidono sulla salute delle persone anziane, non riuscendo ad attenuare i danni della crisi climatica.  Il diritto alla salute è sancito perfino nella Costituzione italiana - Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

I diritti umani sono i diritti universali che acquistiamo al momento della nascita. Si tratta di diritti universali perché appartengono a tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso, dalle convinzioni personali, dalla religione e dal colore della pelle. 

I diritti universali umani sono stati sanciti il 10 dicembre del 1948, dopo il disastro causato dalla seconda guerra mondiale. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha emanato una dichiarazione composta da 30 articoli, molti dei quali sono richiamati danna nostra Costituzione Italiana. 

La strada, forse, è ancora lunga, ma sempre più spesso, associazioni e comitati si uniscono per denunciare abusi contro la salute umana, diritto fondamentale dell'uomo sancito più volte e da diverse carte costituzionali e documenti a livello internazionale. 

Eni trascinata in tribunale

I reati contro l'ambiente e la salute sono reati che vanno perseguiti. Negli ultimi anni, perfino Eni è trascinata in tribunale da popolazioni, che chiedono di essere risarcite, in seguito a danni provocati dal colosso petrolifero alla salute e all'ambiente. Nel 2018, per la prima volta in Italia una tribù indigena porta a processo una multinazionale e chiede 2 milioni di euro.

Sversamento di petrolio e incendi è questa l'accusa, alla quale sono seguite 10 dichiarazioni giurate scritte, di persone presenti sul territorio al momento dell’incidente. Ci sono le dichiarazioni di anziani del villaggio, pescatori, imprenditori, contadini. Parlano di «effetti devastanti» sulla popolazione locale, perché «non è più possibile pescare»: secondo le voci raccolte dalla difesa, gli allevamenti di pesce sono andati distrutti.