Una trasmissione di Telecinco ha mostrato, in esclusiva, i messaggi che via telefono Carles Puigdemont ha inviato ad Antoni Comín Oliveres, ministro della Salute del governo catalano nella scorsa legislatura.

In base a quanto vi è riportato, dopo la sospensione della seduta del Parlamento da parte del presidente Torrent, Puigdemont avrebbe deciso di rinunciare alla propria candidatura a presidente.

Carles Puigdemont, inoltre, avrebbe pensato anche alle dimissioni, in modo che la rinuncia al seggio possa aumentare le probabilità che Junqueras, Forn e Jordis vengano così scarcerati. Infine, l'ex presidente catalano avrebbe poi detto di avere l'intenzione di dedicarsi, nell'immediato, a tutelare la propria immagine e la propria reputazione da calunnie, dicerie, bugie... insomma, da ogni genere di attacco che ha ricevuto negli ultimi due anni.

Non è chiaro come questa conversazione riservata - anche se, per la precisione, i messaggi sono solo di Puigdemont e non ci sono repliche da parte di Comín - sia venuta in possesso di Telecinco, in ogni caso è stata successivamente confermata da entrambi i protagonisti.

Via twitter, Puigdemont ha però dato l'impressione di aver cambiato idea e di voler continuare a combattere per essere nominato presidente del nuovo governo, classificando il dialogo con Comín come un momento di debolezza: "Sono il presidente e non mi tirerò indietro per rispetto, gratitudine e impegno verso i cittadini e verso il paese. Continuiamo!"


E per quanto accadrà nei prossimi giorni, o forse nelle prossime ore, bisognerà attendere anche quelle che saranno le indicazioni di ERC, il partito di Roger Torrent, che insieme a JxCat, il partito di Puigdemont, consente agli indipendentisti di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento.

Per il momento Puigdemont è ancora il candidato presidente ma, come ha ricordato uno dei dirigenti di ERC, Teresa Jordà, il candidato non può continuare ad essere simbolico, ma deve anche essere reale!