Sicilia: un leghista assessore, per questo ci strappiamo le vesti?
Non ci stupiamo che il Presidente Musumeci abbia aperto alla Lega. E’ nella logica delle cose.
Non ci stupiamo per nulla. Tutto quanto avviene in prospettiva delle prossime elezioni politiche.
Si è aperto (ma si era mai chiuso?) il mercato delle vacche.
Tutti a cercare un posizionamento che garantisca maggiori successi politici e personali.
E’ sempre stato così, lo sarà ancora per molto, troppo, tempo. Purtroppo!
Adesso tutti a strapparsi le vesti per l’ingresso della Lega nel Governo della Regione siciliana.
Tutti a criticare Musumeci, reo, a loro dire, di tradimento.
Il tradimento si sarebbe consumato, secondo questi soloni che cianciano continuamente, con l’apertura al Partito di Salvini delle stanze dei bottoni di Sala d’Ercole.
In questo ravvisano l’orrendo crimine politico e non solo, di cui si sarebbe macchiato Musumeci.
A questo punto vogliamo fare una puntualizzazione, che riteniamo necessaria: Noi siamo amici di Nello Musumeci. Lo stimiamo come persona e gli vogliamo anche bene. E non da ora.
Ma amiamo la nostra terra, l’Italia, e non anteponiamo a quest’amore nessun sentimento di affetto o d'amicizia che non sia quello per i nostri famigliari.
Motivo per cui, nonostante i sentimenti di amicizia che ci legano, non abbiamo esitato un solo attimo nell’avversare le sue scelte politiche, quando queste fossero state in contrasto con gli interessi della nostra terra.
Abbiamo sempre scisso i rapporti amicali da quelli politici. Sempre e con tutti. Anche con Musumeci.
E lo abbiamo criticato il Governatore, e non per l’apertura a questo o quel Partito, ma per le scelte politiche del suo Governo.
Musumeci aveva promesso che la Sicilia, col suo mandato, sarebbe cambiata, cresciuta, migliorata. In ogni settore della vita economica e sociale avrebbe fatto passi da gigante.
Con la sua gestione, diceva, sarebbe stata valorizzata la millenaria cultura siciliana; le eccellenze dell’isola avrebbero trovato, finalmente, la giusta collocazione nei mercati nazionali ed esteri; La viabilità, la sanità, la pesca, il commercio, il turismo, finalmente sarebbero cresciuti di livello e qualità e avrebbero equiparato quelle delle altre regioni italiane.
Prometteva, con enfasi, che avrebbe snellito la burocrazia; avviato una politica di contrasto degli sbarchi di clandestini nell’isola; assestato un colpo terribile alla mafia; sottratto la politica al gioco dell’economia, combattuto la disoccupazione avviando una stagione di sviluppo.
La Sicilia, con la sua gestione, insomma, sarebbe diventata bellissima.
Cosi diceva durante la campagna elettorale.
Oggi, a distanza di due anni e mezzo dall’avvenuta elezione, Musumeci ha mantenuto una sola delle promesse fatte? In qualcuno dei settori sopra indicati la Sicilia è migliorata?
Crediamo di poter dire con assoluta certezza che nemmeno uno dei settori ha dato segnali di miglioramento.
La Sicilia langue oggi, con il Governo Musumeci, come languiva prima con i Governi dei suoi illustri predecessori.
Ecco perché noi critichiamo Musumeci; lo critichiamo per aver fallito tutte le promesse fatte.
Per non aver saputo dare a questa terra, quello slancio di cui necessitava per assurgere al livello che le compete tra le regioni italiane.
Poi, è poca cosa, anzi nulla, se per questo o quell’assessorato viene scelto un esponente di questo o quel Partito.
La riteniamo poca cosa, anzi nulla, perché sappiamo che chiunque sedesse al posto del leghista, per la Sicilia non cambierebbe nulla.
E sarebbe ancora lontano il tempo per diventare bellissima.
Mario Settineri
Segretario Regionale MSFT