Dario Naccari continua a sorprendere il pubblico con la sua musica autentica e coinvolgente, e il suo nuovo singolo "Più lento" è un'esplosione di sonorità rock che si distingue dal suo primo singolo, "Grosso Frenk". In questo brano, Naccari mostra una versatilità musicale e dimostra di essere un artista in continua evoluzione.

Le sonorità di "Più lento" sono sicuramente più graffianti e rockeggianti rispetto al singolo precedente, ma Naccari riesce a integrare questi elementi in un quadro più ampio che definisce la sua personalità musicale. La canzone cattura l'attenzione fin dal primo ascolto, con una melodia coinvolgente e una produzione curata che enfatizza il carattere rock del brano.

Ma dietro a questa potenza musicale, c'è anche una storia che Naccari vuole condividere con i suoi fan. Il testo di "Più lento" è nato dalle osservazioni del cantautore durante una passeggiata per le frenetiche strade di Milano. Ha notato le persone affrettarsi, il trambusto dei mezzi pubblici e ha iniziato a riflettere sul valore di essere se stessi in un mondo così frenetico. Questa riflessione si trasforma in un messaggio potente che invita l'ascoltatore a considerare l'importanza di prendersi il tempo necessario per sé stessi e per ascoltare le proprie emozioni.

L'influenza musicale di Dario Naccari abbraccia una vasta gamma di generi, dal rock-blues internazionale al cantautorato italiano. La sua apertura verso tutti i generi e le diverse epoche si riflette nella sua musica, che continua a evolversi e a crescere. Naccari è un artista che si dedica alla sua arte e che trova ispirazione in ogni aspetto della musica.


Come descriveresti il tuo stile musicale in "Più lento" rispetto al tuo primo singolo?Rispetto al singolo Grosso Frenk, qui le sonorità sono sicuramente più rock, ma sono tutti elementi che fanno parte di un quadro più ampio. Quello che ascolterete nelle prossime uscite definirà sempre più ciò che fa parte della mia personalità musicale.


C'è una particolare storia dietro al testo del brano che vuoi condividere con i tuoi fan?Mi trovavo a Milano quando scrissi questo brano, città frenetica per antonomasia. Passeggiando per le strade vedevo intorno a me gente affrettare il passo, mezzi pubblici sputare manager in giacca e cravatta ad ogni fermata, tacchi a spillo trivellarmi le orecchie.Certo, capivo bene che il lavoro nobilita l'uomo, ma l'essere se stessi non è una scelta altrettanto nobile? Forse ancor più ardua che nascondersi dietro il vincolo del buon lavoratore.


Quali sono i tuoi artisti preferiti e come hanno influenzato la tua musica?I miei ascolti spaziano dal rock-blues internazionale al cantautorato italiano, con attenzione per tutti gli altri generi e soprattutto tutte le altre epoche. I miei studi e la mia voglia di crescere, come artista e come persona, mi hanno insegnato che la Musica è una creatura in costante evoluzione, e per ogni momento della nostra vista c'è una giusta colonna sonora. Nel mio percorso da performer ho avuto la possibilità di cantare molti generi musicali differenti tra di loro, e sono grato di essermi dedicato e di aver alimentato tutto questo.


Hai intenzione di collaborare con altri artisti in futuro? Se sì, con chi ti piacerebbe collaborare?Nel disco in uscita abbiamo inserito un tributo ad una canzone, che ho avuto il piacere di interpretare insieme a Tusco un mc della scena Pavese. Sarà una bella sorpresa per i miei ascoltatori. Mi piace molto mescolare i generi, e sono attratto dalle metriche e dall'uso che si fa della parola nelle canzoni Hip Hop; che nella mia adolescenza ha compreso una fetta dei miei ascolti.


Come vedi l'industria musicale oggi e quali sono le tue opinioni sulla situazione attuale?Nel mainstream c'è tanta spazzatura, come per le strade, nei ristoranti, nei servizi pubblici. Se hai bisogno di qualcosa di diverso, e sai cosa vuoi, sai dove andare a trovarlo, o impari come farlo. Un paio di giorni fa a le Iene Alex Britti recitava un monologo dal titolo “Smettila di lamentarti”; siamo troppo concentrati a puntare il dito, a volgere lo sguardo verso le cose che ci fanno indignazione, ma se ci alleniamo a cercare il bello sono sicuro che lo troveremo tutti.