Il basket è già di per sé uno sport più 'alto' rispetto a quel senso di volgarità e sottocultura che sempre più viene emanato dal calcio.

All'interno del pianeta pallacanestro esistono poi ulteriori 'isole felici', come quella dell'Urania Milano, un club che da pochissimo tempo è assurto alla ribalta del grande basket, nella serie A2, ma che, grazie anche ad attente scelte strategiche, come quella di giocare nel 'gioiellino' del Palalido, in pieno centro cittadino, sta sempre più attirando le simpatie di nuovi tifosi, generalmente grandi appassionati e famiglie.

Il club affonda le proprie radici nel lontano 1952, figlio di un viaggio in America di quello che sarebbe poi stato il suo fondatore, colpito profondamente dai Kentucky Wildcats, squadra universitaria da cui mutuò il nome e ispirazione per il logo.

Dapprima squadra dell’oratorio milanese di Santa Maria del Suffragio, dopo avere disputato per anni campionati minori, ha ottenuto tre promozioni negli ultimi nove anni, dalla Serie C Silver alla A2.

Nessun gruppo 'ultrà' sopra le righe, solo un gruppetto di simpatici ragazzini (più forse qualche genitore), sistemati al secondo anello dietro allo striscione "Lungomare Milano", un paio di americani ben piantati, la voglia di fare bene in una 'piccola astronave' come quella di Piazzale Stuparich, da sempre un luogo di ritrovo storico per tutti coloro che amano il basket a Milano.

La sponsorizzazione "Allianz" ha solo regalato ulteriore ricchezza e cura nella manutenzione: perché a volte, andare a vedere la pallacanestro può essere come andare a teatro, un piccolo 'teatro dello sport', per un appuntamento sempre più immancabile.