Il Ministero della Salute metterà in campo “tutte le iniziative” necessarie per aiutare i professionisti sanitari ad “evitare le sanzioni che la legge prevede”, anche perché “sicuramente non ci saranno altre proroghe”. È quanto conferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla vigilia della prima riunione della nuova Commissione Nazionale Ecm.
Sta infatti scadendo il tempo a disposizione degli operatori sanitari per completare il fabbisogno di crediti formativi relativo al triennio Ecm 2020-2022. In seguito alla proroga di un anno di questa scadenza, il 31 dicembre prossimo sarà infatti l’ultimo giorno che i professionisti inadempienti avranno a disposizione per mettersi in regola ed evitare di incappare in sanzioni, tra cui la sospensione dall’Ordine di riferimento.
Il ministro ha poi sottolineato che i professionisti “dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”. Schillaci fa riferimento alla norma secondo la quale i professionisti che non avranno raccolto almeno il 70% dei crediti formativi richiesti nel triennio 2023-25 non potranno accedere alla copertura assicurativa e quindi si troveranno scoperti dalla protezione contro casi di contenzioso a loro carico.
Aumenta la fruizione dei corsi ma resta il gap formativo. Quali provvedimenti?
Come detto, il 31 dicembre scade la proroga concessa a tutti gli operatori sanitari per mettersi in regola con i crediti del triennio 2020-2022. Per ora si registra un incoraggiante aumento di fruizione di corsi, ma resta comunque ampio il gap formativo da colmare da parte di numerosi professionisti.
Quali saranno i provvedimenti che verranno assunti per chi non sarà in regola?
“Metteremo in campo tutte le iniziative a favore dei professionisti sanitari al fine di evitare le sanzioni che la legge prevede – risponde il ministro Schillaci –. Proprio grazie al lavoro della Commissione Ecm e con l’aiuto degli Ordini professionali stimoleremo i professionisti sanitari a fare corsi di formazione per raggiungere il numero di crediti necessario”. Tutto ciò, al fine di “evitare di subire i provvedimenti previsti dalla legge, nella considerazione che non ci saranno sicuramente altre proroghe”.
L'assolvimento dell’obbligo Ecm e la copertura assicurativa
Altro elemento importante è rappresentato dalla vicina emanazione, annunciata dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei decreti attuativi della Legge 24/2017 (la cosiddetta Legge Gelli-Bianco). Norma di particolare interesse dei professionisti sanitari è quella che lega l’assolvimento dell’obbligo Ecm (nella misura del 70% dei crediti richiesti) all’efficacia della copertura assicurativa. Il ministro conferma che “questi provvedimenti attuativi” sono “in effetti in dirittura d’arrivo”, e ciò rappresenta un ulteriore “incentivo per i colleghi professionisti che dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”.
Il ministro Schillaci ha poi parlato di come si evolverà il sistema Ecm per essere sempre più attrattivo e in linea con le esigenze formative dei professionisti: “Il mondo è cambiato”, in quanto “le nuove tecnologie rappresentano un importante elemento di sviluppo del comparto della formazione in campo medico. Su questo – spiega Schillaci –, temi quali la simulazione, l’intelligenza artificiale e il metaverso diventeranno centrali in tema di aggiornamento professionale di tutti i professionisti del comparto sanitario”.
Fonte: Quotidiano Sanità