Il Cimitero Monumentale di Staglieno è famoso per le sue sculture ed è uno dei più grandi cimiteri d'Europa. Situato a Genova, il cimitero ha una superficie di circa 5 chilometri quadrati.

Nel 1835, le autorità cittadine delegarono la progettazione del cimitero all'architetto civile Carlo Barabino. Era ben noto per la progettazione del centro di Genova. Inoltre, ha costruito alcuni edifici pubblici, come il Palazzo dell'Accademia, il Teatro Carlo Felice, l'Ospedale Mentale e così via.

Purtroppo, Barabino è stato vittima di un'epidemia di colera, che ha portato via molte vite in Genova. Pertanto, il lavoro è stato completato dal suo studente Giovanni Battista Resasco. Quindi, il cimitero di Staglieno fu ufficialmente aperto nel 1851.

Il cimitero è un posto incredibile, con monumenti potenti e commoventi. Quasi ogni strato della società genovese è rappresentato a Staglieno: da semplice lapide a tombe di famiglia.

I siti sono raggruppati, come ebrei, militari, con le terrazze delle tombe di guerra di Commonwealth e zona bambini. Ci sono statue straordinarie, con angeli e scene di famiglie in lutto.

Centinaia di monumenti del XIX e XX secolo sono stati creati da artisti di fama mondiale: Lorenzo Orengo, Santo Varni, Giulio Monteverde e Giovanni Scanzi, solo per citarne alcuni.

Nel corso della sua storia, l'espansione del cimitero ha portato all'ampliamento dei portici. Oggi il cimitero di Staglieno è un museo a cielo aperto, che permette al visitatore di riflettere sulla vita e sulla morte, mentre si ammira l'arte.

Settant'anni dopo la sua scultura, l'angelo prostrato della tomba della famiglia Ribaudo - proprio nel cimitero di Staglieno - è stato protagonista sulla copertina di un famoso disco, il singolo del 1980 "Love Will Tear Us Apart" della band post-punk britannica Joy Division.

Il monumento simbolista era stato posto sotto il portico semicircolare del cimitero monumentale di Genova nel 1910; il suo progettista, Onorato Toso, era anche uno degli scultori del pulpito nel Santuario di Nostra Signora della Misericordia a Savona.

La canzone - il cui titolo è ora inciso sulla lapide del leader della Joy Division Ian Curtis, che si è suicidato nel 1980 - termina con testi che sembrano pronunciati dall'angelo inconsolabile: "gridi nel sonno, / Tutti i miei fallimenti esposti. / [...] E la disperazione prende piede."


Con il contributo di Le Pietre Srl