Politica

Elezioni Umbria ed Emilia Romagna, un campanello d’allarme per la Meloni!

Il PD della Schlein infila una bella doppietta in fondo al sacco della Meloni e così il centrosinistra si prende sia l’Emilia Romagna, come era scontato che fosse, ma pure l’Umbria dove governava fino all’altro ieri il centrodestra!

A Giorgia Meloni non resta che riconoscere la sconfitta, merce rara in politica soprattutto per la Sinistra: “Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità”, scrive su X la presidente del Consiglio, che rivolge un “ringraziamento sentito” a Donatella Tesei ed Elena Ugolini “per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale”.

Un campanello d’allarme per la Meloni e soprattutto per la Lega di Salvini il cui crollo sembra ormai irreversibile.

Per risalire la china, al centrodestra non resta che premere sull’acceleratore delle pensioni, consentendo l’uscita dal mondo del lavoro non oltre i 65 anni di età e con un assegno pari alle ultime buste paga, e sugli stipendi, ormai fermi al palo del passaggio dalla Lira all’Euro, che di fatto ne ha dimezzato il potere d’acquisto!

Nessuno però stigmatizza un dato davvero rilevante, come in tutte le tornate elettorali, l’ASTENSIONISMO!

E’ andata alle urne meno della metà dei votanti. Alla chiusura dei seggi si può davvero parlare di crollo dell’affluenza alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024: il dato definitivo è del 46,42%, ben 21,25 punti in meno rispetto alla partecipazione della consultazione del 26 gennaio 2020, quando in un solo giorno la percentuale d’affluenza fu del 67,67%. Queste ultime elezioni si confermano quindi quelle con la seconda maggiore astensione dal 1970, dopo quella record del 2014 quando l’affluenza si fermò al 37,71%.

Insomma, ben oltre il 50 per cento degli aventi diritto al voto ormai considera le elezioni un esercizio inutile, dal momento che cambiano i governi, cambiano, i sindaci e i governatori, ma per i cittadini non cambia mai niente!

Autore Gregorio Scribano
Categoria Politica
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