Marco Russo, sindaco di Savona, ha iscritto all’anagrafe il figlio di due donne concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle mamme e nato nella città ligure. Questo è i primo caso in Liguria dopo lo stop alle trascrizioni stabilito dal governo. Il sindaco ha poi spiegato in una lettera la sua scelta: «Sfido il divieto, il governo è lontano dalla realtà».

Il bimbo è nato all’ospedale si San Paolo di Savona il 18 marzo e la sua registrazione è avvenuta il 28. Secondo la registrazione, lui è figlio di una mamma biologico e di una intenzionale. Nell’atto di dichiarazione di nascita si legge «con contestuale riconoscimento di filiazione da parte di coppia omogenitoriale».

Per Gianni Berrino (FdI), senatore ed ex assessore regionale, «la scelta di Russo è evidentemente una mossa di carattere politico, che si inserisce nella scia di iniziative analoghe degli ultimi tempi. Una forzatura che va contro la normativa attuale. Quella di alcuni sindaci è una forzatura che per di più non contribuisce a chiarire la posizione della sinistra sull'utero in affitto, che è inaccettabile».

Invece Lorenzo Basso, senatore di area cattolica del Pd dice: «Ha fatto bene. Perché tutte la discussione sull'argomento dev'essere vista in prima battuta dalla parte dei bambini. Me l'ha insegnato un sacerdote».