Siamo costantemente bombardati da notizie di trionfi nella lotta al cancro, ma un'analisi più attenta dei dati solleva legittimi interrogativi. Le cifre ufficiali sulla mortalità globale, infatti, mostrano un quadro più complesso e drammatico di quello che viene comunemente raccontato. Nel mondo, quasi 15 milioni di persone si ammalano ogni anno, mentre in Italia le nuove diagnosi superano le 1.000 al giorno.
È un dato che fa riflettere, soprattutto se confrontato con la presunta efficacia delle nuove cure ufficiali. Nonostante la diffusione degli screening, il numero di decessi non sembra diminuire in modo proporzionale. Basti pensare al tumore al seno, dove, nonostante le campagne di sensibilizzazione e l'incremento delle mammografie, si assiste ancora a un aumento dei decessi.
Questa discrepanza spinge a guardare oltre. Se analizziamo gli investimenti delle Big Pharma, notiamo che le risorse destinate al marketing superano di gran lunga quelle investite in ricerca e sviluppo. Un settore che si dichiara vittorioso ha davvero bisogno di spendere cifre così ingenti per promuovere i suoi prodotti?
Come sempre, la libertà di trarre le proprie conclusioni spetta ai lettori. Per un approfondimento su questi dati e sul rapporto tra ricerca e interessi economici, puoi leggere l'articolo completo QUA