Zelensky a Washington dovrà convincere i repubblicani al Congresso ad approvare nuovi aiuti all'Ucraina
"Zelensky è stato eletto al Congresso? È il nostro presidente? Non devo impegnarmi in nulla. Ho delle domande per lui. Dov'è il resoconto per i soldi che abbiamo già speso? Qual è il piano per la vittoria? Penso che sia quello che il pubblico americano desideri sapere".
Questo è quanto aveva dichiarato martedì ai giornalisti, lo speaker repubblicano alla Camera dei deputati degli Stati Uniti, Kevin McCarthy che ha negato al presidente ucraino, giovedì in visita a Washington, di parlare a tutti i parlamentari in una seduta a lui dedicata, incontrandolo però riservatamente insieme ai presidenti dei dei comitati di sicurezza nazionale della Camera.
McCarthy non vorrebbe mettere in agenda l'approvazione di un ulteriore pacchetto da 24 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina entro la fine dell'anno, come richiesto dal presidente Biden.
Una scelta ispirata quasi esclusivamente a mettere in difficoltà l'attuale amministrazione democratica in vista delle presidenziali del prossimo anno, ma potrebbe anche rivelarsi un'arma a doppio taglio. Infatti, nei sondaggi, l'elettorato repubblicano sembra essere in maggioranza favorevole nel continuare ad inviare aiuti a Kiev.
Tra aiuti militari, finanziari e umanitari, gli Usa hanno dato finora circa 113 miliardi di dollari all'Ucraina da quando la Russia ha invaso il Paese nel febbraio 2022. Adesso, l'amministrazione Biden ha stanziato aiuti per altri 24 miliardi, facendo presente che se dovessero abbandonare l'Ucraina a se stessa, facendola cadere in mano a Mosca, gli Stati Uniti finirebbero per spendere molti più soldi per difendere i confini della Nato.
Biden, nelle prossime ore, annuncerà comunque un nuovo pacchetto di aiuti militari in favore di Kiev per 325 milioni di dollari, che dovrebbe includere la seconda tranche di munizioni a grappolo per obici da 155 millimetri.
Come andrà a finire? Lo vedremo, ma di certo durante la visita odierna Zelensky non ha visto lo stesso entusiasmo con cui venne accolto a Washington qualche mese fa. Per questo, il presidente ucraino ha detto ai "senatori" americani che se gli ucraini non riceveranno aiuti, perderanno la guerra.
Giovedì la Russia ha effettuato il suo più grande attacco missilistico da settimane in tutta l'Ucraina, colpendo impianti energetici in quella che sembra essere la prima salva di una nuova campagna contro la rete elettrica di quella nazione.