ROMA - "La Festa della Liberazione è, tra le festività civili, quella che suscita in me il maggior coinvolgimento della mente e del cuore. Si tratta, infatti, del giorno in cui i nostri nonni si sollevarono contro la dittatura nazifascista che li opprimeva brutalmente da tempo e ottennero così, finalmente, la libertà. Per l'importanza della ricorrenza rimango sempre desolata quando i giovani di oggi non conoscono la motivazione della festa, la considero una ignoranza doppiamente colpevole, in quanto si dimostra disinteresse per la propria storia e per quanto i loro coetanei di ottant'anni fa hanno realizzato a costo, molto spesso, della vita".
Lo afferma all'Adnkronos Suor Anna Monia ALFIERI, cavaliere al merito della Repubblica italiana ed esperta di politiche scolastiche. "Rimango altresì desolata quando la ricorrenza del 25 aprile è oggetto di polemiche divisive, quasi fosse una festa di una sola parte politica. Ricordiamo che al Comitato di Liberazione Nazionale parteciparono tutte le forze antifasciste: cattolici, comunisti e socialisti. La festa del 25 aprile ha dunque un carattere non divisivo, - spiega Suor Anna Monia ALFIERI - è una festa assurta a simbolo di libertà e di democrazia.
Quale significato assume, dunque, ricordare il 25 aprile nel 2024? A mio avviso ricordare i fatti dell'aprile del '45 significa lanciare un monito a tutti per il mantenimento della libertà e della democrazia, attraverso una maggiore consapevolezza del loro valore, in un'epoca di regimi che vedono purtroppo, ancora, nella guerra il mezzo per affermare se stessi e i loro paesi sugli altri".
"Ricordare i fatti del '45 significa riflettere sui giovani, sulla loro formazione: la libertà di uno Stato passa inevitabilmente dalla libertà della scuola, ossia una scuola liberamente scelta dai genitori i quali, a costo zero, devono poter scegliere tra una scuola pubblica statale e una scuola pubblica paritaria. Non a caso la scuola italiana non libera non poté fare altro che accettare supinamente l'introduzione delle leggi e il conseguente allontanamento, da un giorno all'altro, degli studenti di origine ebraica. Libera scuola in libero Stato: la libertà dell'una è presupposto essenziale della libertà dell'altro. Simul stabunt, simul cadent.
Mi auguro che il 25 aprile sia vissuto nel necessario spirito di unità e che il significato della festa trovi presto piena realizzazione attraverso il riconoscimento, anche ai genitori italiani, della libertà di scelta educativa. Buon 25 aprile a tutti gli italiani", conclude Suor Anna Monia Alfieri.