I neuroscienziati dell'MIT di Boston sono riusciti a ripristinare la funzione del gene Shank3, la cui mutazione o mancanza provoca alcune delle manifestazioni più tipiche dell'autismo, in un ceppo di topi adulti che ne sono privi. In questo modo, hanno ottenuto un significativo arretramento dei segni della malattia, specialmente per quanto riguarda il grado di interazione sociale. Lo studio è stato pubblicato su Nature.