Nonostante la Russia abbia assicurato di voler partecipare all’intesa tra paesi OPEC e paesi non appartenenti a quel cartello, che dal gennaio 2017 limiterà le estrazioni di greggio di oltre un milione di barili ogni giorno, persistono numerosi dubbi sull’effettiva volontà di Mosca di tagliare la produzione di petrolio.

L'accordo, che avrebbe dovuto già far salire il prezzo del barile verso quota 60 dollari, mentre invece continua ancora ad oscillare poco sopra i 50, potrebbe risentire delle difficoltà russe nello stabilire tra le maggiori compagnie russe - Grazprom, Rosneft e Lukoil - la quota da tagliare.