Secondo quanto dichiarato da Alok Sharma, ministro per gli affari economici, l'energia e la strategia industriale del Regno Unito, il nuovo disegno di legge che il governo Johnson vuole approvare in relazione alle problematiche doganali tra Irlanda e Irlanda del Nord con norme che interesseranno il commercio post Brexit tra i due Stati, ma non concordate con Bruxelles, serviranno solo a precisare meglio i termini dell'accordo pattuito lo scorso anno con l'Ue, assicurando alle imprese nord irlandesi che le loro merci si potranno spostare all'interno della Gran Bretagna senza scartoffie e senza che in nessun caso debbano essere soggette alle tariffe dell'UE.
Micheal Martin, attuale taoiseach dell'Irlanda, al contrario, non è per nulla convinto dalla mossa di Londra, dichiarandosi "estremamente preoccupato" per i piani del governo britannico che sembrano voler deliberatamente ignorare gli elementi chiave dell'accordo sulla Brexit, in violazione del diritto internazionale.
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha difeso la scelta di presentare la nuova legge come necessaria per proteggere il processo di pace in Irlanda del Nord e l'accordo del Venerdì Santo, definendo le misure proposte come "rete di sicurezza".
Al contrario, per le opposizioni alla Camera dei Comuni, laburisti in testa, il disegno di legge che regolerà il mercato interno del Regno Unito, che tra l'altro prevede l'assenza di nuovi controlli sulle merci in transito dall'Irlanda del Nord alla Gran Bretagna, è una grave violazione degli obblighi sottoscritti dallo stesso Johnson con i negoziatori europei.