Tema centrale del secondo congresso nazionale Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, è stato l'importanza del sonno nella donna e nella vita di coppia.

Nel sondaggio effettuato a supporto, per il 90% degli italiani tra i 45 e i 65 anni dormire bene è molto importante, ma solo per 1 su 10 è facile: l’87% delle donne e il 67% degli uomini, infatti, dichiara di dormire "male".

Le cause? Stress e traumi nell'88% dei casi, a cui seguono stili di vita e alimentazione non adeguati (79%), stanchezza fisica (76%), malattie (56%), menopausa e invecchiamento (42%).

Si ritiene che i disturbi del sonno portino a molte conseguenze: psichiche per il 98% degli intervistati, in primis nervosismo e irritabilità, ma anche cattivo umore, assenza di lucidità e difficoltà di concentrazione e apprendimento; fisiche, soprattutto stanchezza e mancanza di energie per l’83% e nel 41% dei casi anche conseguenze relazionali con tendenza ad isolarsi, problemi nella comunicazione e dialogo nella coppia e calo del desiderio sessuale.

I dati dell'indagine condotta da Elma Research rivelano che 4 intervistati su 5 soffrono o hanno sofferto di disturbi del sonno e la metà del campione ritiene necessarie e salutari almeno 8 ore di riposo per notte anche se, di fatto, l’83% ammette di dormire al massimo 7 ore, con il 16% che ne dorme al massimo 5.

“Dall’indagine emerge anche che la parte femminile del campione valorizza maggiormente l’importanza del sonno e più degli uomini ritiene che sia alla base del benessere della persona”, come afferma Luigi Ferini Strambi, Primario UO Neurologia-Centro del Sonno, IRCCS San Raffaele Turro e Università Vita-Salute San Raffaele, Milano.
Secondo l’indagine, in generale le donne temono di più l’insorgenza di questi disturbi e di fatto ne soffrono più degli uomini: l’87% delle intervistate lamenta di avere questo problema rispetto al 67% del campione maschile.

“Quanto affermato dalle donne è in effetti in linea con i dati scientifici secondo i quali l’insonnia è 1,5 volte più comune nelle donne rispetto agli uomini e questo valore tende ad aumentare dopo i 65 anni”, prosegue Ferini Strambi. “Questo dato è in parte spiegato da una più marcata riduzione della secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-veglia, nelle donne rispetto agli uomini con l’avanzare degli anni. Anche la riduzione di progesterone, che ha un effetto sedativo e riduce i microrisvegli intrasonno, in menopausa può spiegare l’aumentata prevalenza di insonnia in questa fascia d’età. Inoltre, è noto che la depressione sia uno dei più importanti fattori scatenanti dell’insonnia cronica; non stupisce quindi che l’insonnia tenda a cronicizzare più frequentemente nella donna che è colpita dalla depressione in maniera doppia rispetto agli uomini”.

“Oltre ad avere importanti conseguenze sul piano psichico e di mancanza di energie”, commenta Stefano Genovese, Responsabile Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Centro Cardiologico Monzino IRCCS, Milano, “l’alterazione dell’orologio biologico del nostro corpo per deprivazione di sonno anche parziale, ma ripetuta nel tempo o la compromissione della qualità del sonno, aumenta la probabilità di alcune malattie e questo è molto evidente per patologie metaboliche come il diabete di tipo 2 e l’obesità. Vari studi hanno dimostrato che chi dorme meno di 6-7 ore per notte ha un più elevato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di andare incontro ad un eccessivo aumento di peso, infatti il sonno influenza il modo in cui il nostro corpo processa il glucosio e dormire poco è associato ad alterazioni di alcuni ormoni che regolano l’appetito e che influenzano l’apporto calorico”.