Per l'arrivo di Djokovic gli australiani non hanno reagito con entusiasmo, tutt'altro. Il tennista serbo è stato ammesso alla prossima edizione degli Open d'Australia sulla base di un certificato medico che lo esenta dall'obbligo di vaccinazione.

Non è l'unico dei tennisti ad esser stati ammessi al torneo e a cui è stato consentito di arrivare in Australia eludendo le disposizioni sanitarie imposte dal Governo.

Secondo quanto dichiarato dall'amministratore delegato dell'evento, Craig Tiley, sono almeno 26 i giocatori che parteciperanno alla competizione a non essere vaccinati sulla base di un'esenzione medica. E allora perché tanto clamore intorno a Djokovic?

Perché, come tutti sanno, il tennista serbo è, insieme alla consorte, un convinto no vax, e per di più anche sostenitore di teorie strampalate che coinvolgono vaccini e 5G. Quindi, sono in molti a ritenere che l'esenzione ottenuta dal numero del tennis mondiale sia solo un certificato medico di comodo per consentirgli di partecipare al primo dei quattro principali tornei della stagione, aggirando però le regole in vigore non solo per gli altri giocatori, ma per tutti gli australiani che, per tale motivo, sono alquanto indispettiti (ma l'espressione più adatta è un'altra) e per questo pretendono chiarezza sull'esenzione di Djokovic e vogliono sapere se sia farlocca o meno. 

Infatti, ad esempio, nel caso il tennista fosse risultato positivo al coronavirus negli ultimi quattro mesi, l'esenzione al vaccino sarebbe più che giustificata.

Le autorità dello Stato del Victoria, dove si svolge il torneo, supportano la scelta degli organizzatori e dichiarano che l'ingresso nel Paese concesso a Djokovic è assolutamente regolare. Ma il Governo federale di Canberra ha già detto di voler chiarire la vicenda, ricordando di avere l'ultima parola sulle decisioni dei singoli Stati.

La controversia arriva in un momento in cui l'Australia sta registrando per la prima volta decine di migliaia di casi di Covid-19 nonostante le severe restrizioni che ancora, in parte, sono in atto nel Paese dove oltre il 90% della popolazione con più di 16 anni è completamente vaccinata.

Adesso per gli organizzatori degli Open d'Australia si prospetta un'unica soluzione per mettere a tacere le polemiche crescenti e aspre: comunicare il motivo dell'esenzione sperando che sia credibile o ritenuto tale,  altrimenti per Djokovic non ci sarà altra soluzione che tornare a casa.


Aggiornamento.

Djokovic, questo mercoledì,  è arrivato all'aeroporto di Melbourne, ma gli è stato vietato l'ingresso nel Paese a causa di un problema relativo al visto. Quello concesso al tennista, infatti, non contemplerebbe la possibilità di ingresso in Australia anche presentando un'esenzione medica per non vaccinati. Pertanto, in questo momento, il tennista serbo è in attesa  di una decisione delle autorità di frontiera australiane.

In precedenza, in merito alle polemiche nate a seguito della sua partecipazione degli Open, il premier australiano Scott Morrison aveva dichiarato che per Djokovic non vi sarebbero stati sconti e che gli sarebbe stato concesso l'ingresso nel Paese solo se il suo certificato di esenzione per motivi medici fosse stato giudicato credibile.