Dopo il trionfo del terzo Scudetto, annunciatosi già a febbraio, nessuno avrebbe potuto prevedere il basso profilo del Napoli di De Laurentiis in questa estate.
Ma è accaduto e accade. Ad esempio, dopo 'Zorro' Spalletti arriva il 'Sergente' Garcia.
Le vicende che hanno portato a questa situazione sono note:
- ad aprile la squadra giocava sotto i cori degli Ultra che protestavano contro De Laurentiis. In tali condizioni, fu giocoforza che andasse perduta la qualificazione Champions contro il Milan,
- a maggio diventava certezza la clausola rescissoria di Kim MinJae. Ma ad oggi il calciatore non è stato sostituito, dato che si cerca un prospetto a basso costo,
- già a gennaio era chiaro che Cristiano Giuntoli sarebbe andato via dopo 8 anni al Napoli. Eppure, per un ruolo così delicato si credeva di poterne fare senza,
- a giugno scoprivamo che il mitico Spalletti preferiva fermarsi piuttosto che continuare. Naturale, dirà qualcuno de ADL si assume gran parte dei meriti dello scudetto e riconferma con una Pec un allenatore vincente,
- a luglio, finito l'altro ieri, assistevamo alla telenovela Osimhen 'pronto al rinnovo' che ancora non c'è. Prevedibile, se ADL valuta il calciatore 200 milioni ma l'ingaggio che propone non è quello di uno che vale 200 milioni.
A riconferma che - andato via Giuntoli - qualcosa non funziona nel management della SSC Napoli, la Società
- ha scelto come allenatore Garcia non si sa bene per quali requisiti e con quali obiettivi in campionato e coppe,
- ha assunto come direttore Melluso, che mentre si inserisce sarà finito il calciomercato,
- non riesce a cedere Demme, Zelinski e Lozano, impuntandosi per una manciata di milioni,
- trattiene Zanoli, Gaetano e Ostigard anche se non andranno oltre i 1.000 minuti giocati,
- lascia nel limbo i tre 'diamanti grezzi' come Raspadori, Simeone, Elmas che ancora non si sa in che ruolo giocheranno,
- persegue una campagna acquisti 'in economia' nonostante le plusvalenze e i ricavi esorbitanti che ha realizzato quest'anno.
La Famiglia De Laurentiis crede in Napoli e nella fame di vittorie dei partenopei oppure ritorneremo allo 'speriamo che io me la cavo"?