Il candidato alle elezioni presidenziali finlandesi Paavo Väyrynen ha espresso la sua posizione sul futuro dei rapporti con Mosca. In un convegno sulla sicurezza e le relazioni internazionali della Finlandia ha dichiarato quali passi dovrebbe fare questo governo entro la data di insediamento del prossimo presidente, cioè entro l’inverno del 2024. Lo ha poi ribadito in un articolo sul suo blog personale.
In sostanza Väyrynen chiede di mantenere il più possibile la tradizionale neutralità di Helsinki, pur nel quadro dell’appartenenza formale alla NATO. Il dialogo con la Russia deve essere riaperto ufficialmente e bisogna che la Finlandia torni a una politica estera variegata. Quella di oggi, infatti, è diventata progressivamente piatta e “unidimensionale”. E invece deve proporsi nel suo ruolo classico di mediatore, deve aiutare a costruire la pace fra Russia e Ucraina, fra Russia e Occidente. Deve chiedere che si arrivi al cessate-il-fuoco e che poi si aprano i negoziati.
Per farlo, i Paesi NATO dovranno riconoscere la sfera di influenza russa quanto meno a livello regionale e dovranno garantire sicurezza e diritti alle comunità russofone dell’Ucraina. Che Kiev entri a far parte della NATO è fondamentalmente un errore, proprio come inizialmente riteneva Henry Kissinger.
L’anziano diplomatico ha poi detto che, una volta scoppiate le ostilità in modo aperto, proprio un’Ucraina che sia membro NATO potrà essere più facilmente gestita e resa non pericolosa per Mosca.