Ponte di Legno: Renzi, i giovani e la buona politica
E ci siamo di nuovo. Centinaia di ragazze e ragazzi che stanno insieme a discutere, studiare, approfondire. Perché la politica è una cosa seria, non è populismo. Quest’anno arriviamo alla scuola belli carichi: abbiamo mandato a casa i populisti e consegnato il Paese a Draghi. E allora a Ponte di Legno possiamo permetterci di parlare di futuro: ambiente, spazio, sanità, Europa, pari opportunità, lavoro. Sono felice di incontrare tante persone nuove, di rivedere “vecchie conoscenze”, di dedicare del tempo agli Under 30. Perché la formazione politica è una cosa seria. E io sono orgoglioso di fare un pezzo di strada con questi ragazzi. Dopo Il Ciocco e Castrocaro, direzione Ponte di Legno. Arriviamo!
Così il senatore Matteo Renzi, ha introdotto la tre giorni della Scuola di Formazione Politica di Italia Viva dove quest'anno, in base a quanto da lui stesso dichiarato, si parlerà di Afghanistan, ambiente e sostenibilità, lavoro, Europa, sport, salute, pari opportunità, spazio, sindaci e molto altro ancora, anche coi parlamentari del partito.
"È davvero una esplosione di speranza vedere tanta energia tutta insieme. C’è chi passa la vita a lamentarsi perché i giovani non sono più quelli di un volta. E c’è chi prova a incoraggiare i giovani a prendersi la propria vita. Noi apparteniamo alla seconda categoria", ha detto Renzi.
Renzi si propone come uno che incoraggia i giovani "a prendersi la propria vita", grazie ai suoi corsi di formazione. Però l'entusiasta senatore non spiega come sia possibile partecipare ai suoi corsi (che aiutano a prendersi la vita) nel caso in cui i giovani non possano permetterselo, perché loro o le loro famiglie non hanno un reddito che consenta di pagare un soggiorno a Ponte di Legno.
Quelli, evidentemente, sono i giovani che invece devono soffrire, come lui ha detto di recente durante una delle presentazioni del suo ennesimo ultimo libro, comodamente stravaccato su una poltrona indossando al polso un cronografo esclusivo da 20/30mila euro.
Ma non bisogna stupirsi di tale schizofrenia perché è quella che Renzi definisce "politica", la vera politica, la buona politica... che nella sostanza consiste nel dichiarare di voler sostenere un argomento per poi mettere in pratica l'esatto contrario.
Un modus operandi che è l'impronta di Renzi e, a cascata, dei suoi parlamentari e dei suoi tecnici. Pertanto, è assolutamente normale che il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (caldamente appoggiato dallo stesso senatore di Rignano), intervenga a Ponte di Legno per attaccare gli ambientalisti, definendoli oltranzisti e radical chic peggiori della catastrofe climatica, per poi promuovere il ritorno dell'Italia al nucleare... naturalmente utilizzando una nuova tecnologia ancora in fase sperimentale e non ancora testata le cui centrali potrebbero entrare in funzione tra una quindicina d'anni quando le tecnologie di produzione energetica completamente verdi saranno ancor più performanti e a basso costo delle attuali.
D'altra parte, è lo stesso ministro ecologista che sponsorizza trivelle e inceneritori... in pratica un renziano doc!
Così, i giovani presenti a Ponte di Legno, impareranno come sia possibile sostener un argomento, promuoverlo alle persone a cui si chiede il voto... per poi, una volta ottenuto il consenso, fare l'esatto contrario di ciò che si era promesso, naturalmente cercando di negarlo!
Questa è la buona politica che Matteo Renzi vuole insegnare e che i giovani di Ponte di Legno sono andati ad imparare.