Cresce ancora il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 7.2 che sabato scorso ha colpito l'isola di Haiti. In base all'ultimo bilancio ufficiale diffuso dalle autorità locali il numero delle vittime è salito a 1.297, mentre i soccorritori - seppure con gli scarsi mezzi a disposizione - continuano a scavare tra le macerie alla disperata ricerca di sopravvissuti.

È tuttora imprecisato il numero dei dispersi, mentre sarebbero circa 5.700 le persone rimaste ferite. Ad essere maggiormente interessata dai danni del terremoto è in particolare l'area nei pressi della città di Les Cayes, mentre l'epicentro del terremoto è stato registrato a circa 12 km dalla città di Saint-Louis du Sud, con la scossa che è stata avvertita anche nella capitale di Port-au-Prince, distante circa 125 km.

Jerry Chandler, a capo dell'agenzia di protezione civile di Haiti, domenica ha dichiarato domenica che nell'area in cui si trova Les Cayes sono circa 1.500 le case completamente distrutte e 3.000 quelle danneggiate. Nel dipartimento di Nippes, inoltre, ci sono 899 case distrutte, mentre 723 sono quelle danneggiate. Nel dipartimento di Grande'Anse case distrutte sono 469 e 1.687 le case danneggiate.

Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato di emergenza per i prossimi 30 giorni, invitando la popolazione a "mostrare solidarietà".

Solidarietà che è stata promessa anche dalla comunità internazionale, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha affermato di aver autorizzato un primo invio di aiuti tramite l'USAID. Anche le Nazioni Unite hanno comunicato un proprio intervento. Sostegno è stato promesso anche dalla confinante Repubblica Dominicana che si è offerta di inviare cibo e attrezzature mediche, con Cuba che ha comunicato l'invio di almeno 250 medici.