L'operazione di sciacallaggio di alcuni politici in relazione alla sentenza del Tar del Lazio contro Report
A seguito della sentenza del 18 giugno 2021 emessa dal Tar del Lazio che obbliga la trasmissione Report di Rai 3 a dare all'avvocato leghista Andrea Mascetti gli atti relativi al servizio giornalistico che lo riguardano trasmessi nella puntata Vassalli, valvassori e valvassini, i politici disposti a fare opera di sciacallaggio in relazione a tale vicenda ne hanno approfittato all'istante.
Primo tra tutti merita di essere citato il parlamentare di Italia Viva, Luciano Nobili che ha colto l'occasione pensando così di potersi vendicare di Report. Un atteggiamento da perfetto renziano, degno in tutto e per tutto di rappresentare al meglio il modo di fare politica del proprietario del suo partito, Matteo Renzi.
Luciano Nobili, lo scorso maggio, ebbe modo di mostrare su Report il peggio di sé e del suo partito per rispondere all'inchiesta scoop messa in onda dalla trasmissione di Rai 3 sull'incontro clandestino di Renzi in un autogrill dell'A1 con la "spia" Marco Mancini.
Per questo, Nobili gioisce per la sentenza del Tar...
Incredibile #Report.Una sentenza del Tar del Lazio ha stabilito che la trasmissione di RaiTre deve fornire al giudice l’accesso ai documenti (solo quelli relativi alla pubblica amministrazione) sulla base dei quali hanno costruito una loro “inchiesta” e rivolto delle accuse giudicate diffamatorie da chi ha fatto ricorso.Nonostante ciò Ranucci e la sua trasmissione si rifiutano di rispettare la sentenza. E come se non bastasse la commentano con parole pesantissime: “non daremo l’accesso agli atti, non rispetteremo la sentenza, che mandino l’esercito”.Parole gravissime, soprattutto se pronunciate da un dipendente pubblico.Da quando in qua una trasmissione del servizio pubblico è al di sopra della legge? Da quando in qua non si deve rendere conto delle accuse che si rivolgono davanti a centinaia di migliaia di telespettatori? Cosa c’entra la legittima tutela delle fonti con il dovere di documentare le cose che si trasmettono e con la richiesta di un tribunale di visionare documenti sulla base dei quali si è accusata una persona?Che Report non abbia più nulla a che fare col giornalismo lo sappiamo, che le loro ricostruzioni siano costruite con materiali di dubbia provenienza anche, ma che una trasmissione Rai si faccia vanto di non rispettare una sentenza - che si badi bene, non ha nessuna connessione con la sacrosanta e tutelata libertà di informazione - è oggettivamente incredibile. La libertà di informazione - sacrosanta - non può far da scudo alla libertà di diffamazione che non ha cittadinanza nel buon giornalismo e non può essere in ogni caso ospitata dal servizio pubblico. È un principio che può sfuggire a chi ha fatto della mistificazione un metodo di lavoro. Ma resta invalicabile.
Non solo, credendo di essere una volpe - come tutti i renziani doc - Luciano Nobili aggiunge...
Capisco che quando la mistificazione è un metodo si fatica a vedere la realtà. E anche il nervosismo di #Ranucci.Ma la sentenza del #Tar NON CHIEDE a #Report di rivelare le FONTI. Anzi chiede di proteggerle. Ma di mostrare i DOCUMENTI che proverebbero le accuse. Ecco la verità.
Evidentemente Nobili, nonostante abbia dimostrato di occupare il suo tempo di parlamentare alla ricerca di dossier da utilizzare contro i nemici del suo capo, non crede che dalla documentazione che lui ritiene ininfluente non sia facilmente possibile risalire, anche indirettamente, all'identità delle fonti di Report.
Possibile ritenere che Nobili sia così tanto sprovveduto? A sentire certe sue dichiarazioni, verrebbe da pensarlo... ma non fino a tal punto. Pertanto, è più logico ritenere che sia la voglia di rivalsa a suggerire le sue dichiarazioni.
Purtroppo per lui, non sono solo Sigfrido Ranucci e la redazione di Report ad essere scandalizzati dalla sentenza, ma anche il sindacato Rai e tutti i politici dell'area di centrosinistra. Nobili può invece trovare sostegno e conforto alle sue strampalate tesi tra gli amici e i camerati del centrodestra.