Oggi l’Azerbaigian si fermerà per un minuto per commemorare con profondo rispetto la memoria delle persone che si sono sacrificate per la sua indipendenza,  sovranità e integrità territoriale : 2.907 militari azeri hanno perso la vita nella Guerra patriottica e 7 militari sono ancora considerati dispersi. A seguito dell'aggressione militare dell'Armenia, sono morti in totale anche 93 civili, tra cui 12 bambini e 27 donne mentre 454 civili sono rimasti feriti.

Il 27 settembre del 2020 terminava la Guerra dei 44 giorni tra Azerbaigian e Armenia con la vittoria delle truppe dell’Azerbaigian  (www.ibs.it/2020-guerra-nel-nagorno-karabakh-libro-carlo-marino/e/9791220313476).

Scontri su larga scala in Karabakh scoppiarono lo scorso autunno quando l'esercito armeno lanciò attacchi contro civili e forze azere e violando diversi accordi di cessate il fuoco di carattere umanitario.

Per l’Azerbaigian si è trattato di una Guerra Patriottica per la liberazione dei territori occupati per quasi trenta anni dall’Armenia. Baku, appellandosi al diritto all’autodifesa e ad una serie di Risoluzioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha ristabilito la sua integrità territoriale e i diritti fondamentali di quasi un milione di rifugiati del Nagorno-Karabakh.

La fine dell’occupazione dei territori del Nagorno-Karabakh ha rivelato diffusamente tutta una serie di attività illegali intraprese dall’Armenia per decenni: sfruttamento minerario intensivo, deliberata distruzione del patrimonio storico, artistico e culturale azero, saccheggio di risorse naturali, distruzione di infrastrutture ed altre violazioni del diritto internazionale.

Oggi l’Azerbaigian si sta appellando alla Corte Europea dei Diritti Umani ed alla Corte Internazionale di Giustizia per denunciare l’Armenia di violazione delle norme a protezione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

Dalla fine delle ostilità, il governo di Baku sta portando avanti opere di restauro e ricostruzione nei territori liberati e sta facendo ogni sforzo per assicurare un dignitoso ritorno alla propria terra di quasi un milione di persone. Il governo dell’Azerbaigian sta anche prendendo tutte le misure necessarie per assicurare pace duratura,  sicurezza e  prosperità nella regione, in accordo con la Dichiarazione Trilaterale del 10 novembre 2020.

La vittoria della Guerra Patriottica conseguita dall’esercito guidato dal Comandante in Capo delle Forze Armate della Repubblica dell’Azerbaigian, il Presidente Ilham Aliyev, ha aperto una nuova epoca della storia dell’Azerbaigian, ha ristabilito il diritto internazionale ed ha cambiato in qualche modo la geopolitica della regione.