ROMA – (Ernesto Genoni) - "Dobbiamo proteggere la pesca e sostenere lo sviluppo di questa attività - ha detto il ministro Lollobrigida intervenendo al summit a Goro dove erano presenti 56 cooperative del settore e le istituzioni locali e regionali -. Dobbiamo farlo affrontando una criticità più ampia che riguarda la presenza di una specie molto invasiva che, allo stesso tempo, è un prodotto di qualità che può essere consumato dall'uomo e dà benefici per la salute. Da un lato bisogna contrastare l'eccessiva presenza e dall'altro indurre al consumo. La zona di Goro, in provincia di Ferrara è un'area diventata avanguardia per il settore della pesca, dove si registra una situazione effettivamente drammatica per i produttori di vongole a causa dell'invasione del granchio blu.”
In Italia i primi avvistamenti ufficiali riguardano Marina di Grado e la Laguna di Venezia e datano, rispettivamente, 1949 e 1951.
Presenti all'assemblea del “Consorzio pescatori dell’area di Goro”, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida insieme al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami. Dal governo subito 3 milioni, la Regione ha chiesto lo stato d'emergenza. Tra le ipotesi ventilate nel corso della riunione la concessione di pesca a strascico protempore nelle aree colpite dal fenomeno.
"Stiamo raccogliendo - ha continuato Lollobrigida -, come abbiamo fatto sia nelle visite precedenti sia oggi qui a Goro, consigli da quelli che per noi, insieme agli agricoltori, sono i primi ambientalisti: i pescatori. Loro, infatti, giocano un ruolo strategico e fondamentale per la risorsa mare. Oltre le produzioni di vongole e di altri molluschi, il granchio blu può mettere in ginocchio il nostro ecosistema e quindi il nostro intervento deve essere mirato, utilizzando tutti gli strumenti possibili. La dichiarazione dello stato di emergenza, però, deve essere usata solo quando non si possono attuare delle procedure ordinarie. Allo stato attuale, abbiamo stanziato dei fondi e modificato alcune norme per superare le criticità, ha concluso il ministro Lollobrigida, perché quello che non possiamo permetterci è perdere tempo".
Granchio blu: commestibile? Buonissimo!
Il granchio blu non rientra ancora nei classici ricettari. perché fino ad ora poco conosciuto . Infatti n Italia i primi avvistamenti ufficiali riguardano Marina di Grado e la Laguna di Venezia e datano, rispettivamente, 1949 e 1951.
Ora già molti ristoranti cominciano a proporlo ai buongustai con la pasta, soprattutto con gli spaghetti. La ricetta del ristoratore è semplice: sciacquate in acqua corrente i granchi, poi bolliteli per 10 minuti. Estraeteli quando il carapace sarà diventato arancione e tagliateli a metà. Recuperate la polpa. Intanto mettete a scaldare 3 cucchiai di olio e uno spicchio d’aglio. Lasciate insaporite e poi aggiungete dei pomodorini pachino tagliati a spicchi. Dopo 5 minuti aggiungete la polpa del granchio e fate cuocere per 2 minuti. Regolate di sale e pepe e aggiungete una spolverata di prezzemolo fresco. Infine scolate gli spaghetti al dente e mantecateli assieme alla polpa di granchio e ai pomodorini. Aggiustare di pepe e di sale, o peperoncino e il piatto può essere servito.
Se lo si vuole gustare al naturale basta semplicemente bollire il granchio blu per circa 20 minuti in acqua e sarà pronto. La colorazione sarà di un bell’arancione brillante e le sue carni saporite daranno molta soddisfazione condite semplicemente.
Il granchio blu, specie poco conosciuta rispetto ai nostri saporitissimi granchi di mare, era considerata, qualche settimana fa, come una specie non molto commercializzabile perché non conosciuta. Costo al chilogrammo 5/6 euro al chilogrammo. Oggi, il prezzo sfiora i 9/12 euro . Alcune pescherie lo propongono anche a 15 euro. Negli Stati Uniti, dove è normale trovarlo in vendita, costa al chilo circa 20 dollari .