Da oggi a Milazzo è operativa la sede territoriale dell’Osservatorio Violenza e Suicidio con l’inaugurazione ieri nel corso d’una conferenza programmatica nella sala consiliare del Comune alla presenza di rappresentanti del mondo della scuola, dei servizi sociali e delle istituzioni. Milazzo è il primo Comune della Provincia di Messina, secondo in Sicilia a promuovere la creazione di Reti Solidali, a supporto e prevenzione delle persone fragili. A sottoscrivere il protocollo d’intesa la Segretaria generale del Comune Andreina Mazzù e il Presidente dell’Osservatorio violenza e suicidio Stefano Callipo, che ha parlato di “risultato storico che attesta Milazzo tra i comuni virtuosi, attenti alle esigenze dei fragili”.

A moderare l’incontro Filippo Santoro responsabile del settore dei servizi sociali del comune mamertino, che ha ribadito il grande lavoro profuso fino ad oggi dal settore, in collaborazione anche con la consulta delle donne e la sua presidente Maria Magliarditi, attraverso l’approvazione di indispensabili regolamenti, ultimo in ordine di tempo quello sul garante della disabilità, argomento quello della violenza e del suicidio, che i relatori hanno affrontato toccando delle corde, che difficilmente vengono messe in evidenza, essendo la tendenza quella di sottovalutare o comunque evitare approfondimenti in materia.

“Un errore - a detta di Callipo - pensare di potersi girare dall’altra parte di fronte a delle tematiche, che sono più vicine a noi di quanto si possa immaginare. In Italia purtroppo si parla di suicidio con distacco, non siamo supportati da specializzazioni e bisogna recarsi all’estero anche per approcciarsi con i testi adeguati”, carenza questa, che si ripercuote sul trattamento delle “vittime” che invece hanno necessità del giusto supporto che viene da psicologi e assistenti sociali”.

Un ruolo, quello dell’assistente sociale che spesso, come ha sottolineato Rosa Nastasi, responsabile legale per la regione Sicilia dell’osservatorio, “viene ancora visto con grande diffidenza quasi come se rappresentassero loro stessi il problema e non la soluzione rispetto a difficoltà familiari o sociali, forma mentis che va rivista per condurre gli operatori, dagli avvocati agli assistenti sociali nella stessa direzione, trovando il giusto approccio e la soluzione più idonea”.

Non solo, se da una parte la parola “violenza” è ancora tabù, dall’altra Sonia Grasso, psicologa e sessuologa clinica ha evidenziato come nel 2020 le richieste di aiuto al telefono azzurro, siano raddoppiate soprattutto con la presenza forzata a casa durante il periodo covid. Sempre la Grasso ha sottolineato come tra le violenze che si stanno diffondendo ci sono quelle perpetrate sui social, non solo pedopornografia ma anche adescamenti, abusi sessuali in rete; tutti portano a destabilizzare la vittima che cambia il suo stile di vita anche a livello emozionale, rischiando di arrivare al suicidio.

Da questa consapevolezza Valentina Sabino, psicologa, si è fatta promotrice per la creazione di tale osservatorio: “Dobbiamo rivolgerci alle persone fragili, lavorare con gli assistenti sociali per dare supporto alle famiglie e partire dai giovani che rappresentano la fascia più fragile emotivamente”. In chiusura, prima del “taglio del nastro”, che mette a disposizione i locali individuati dal Comune, la notizia che anche l’Osservatorio d’area “Garibaldi” per la rete scolastica dei progetti nazionali finalizzati al contrasto e prevenzione della dispersione scolastica, coordinato dalla dirigente Elvira Rigoli e guidato da Antonella Costantino, e che accoglie tutte le scuole di ogni ordine e grado, da infanzia a II grado, distribuite sul territorio tra Barcellona e Saponara, comprese le zone collinari e le isole Eolie, ha aderito – la convenzione sarà firmata la prossima settimana – all’Osservatorio violenza e suicidio.